Bibione lancia il "G20 delle spiagge" per imporsi a Roma
BIBIONE. «Il nostro scopo è quello di creare un gruppo coeso e determinato per presentarci come interlocutore unico di fronte alle istituzioni regionali e nazionali». Ha le idee chiare Pasqualino Codognotto, da sette anni sindaco di Bibione e tra gli ideatori del “G20 delle spiagge” che si terrà per la prima volta da 5 al 7 settembre nella località balneare veneta.
La scelta delle spiagge è stata fatta usando il criterio del numero dei turisti ospitati durante la stagione estiva. Per questo è stata esclusa la pur bellissima e conosciuta spiaggia del Lido di Venezia, sicuramente frequentata da una clientela facoltosa e internazionale, ad esempio nella zona dell’hotel Excelsior, ma prediletta dai residenti che rappresentano la maggioranza dei bagnanti.
Con oltre 60 milioni di presenze ogni anno, al “G20 delle spiagge arriveranno le località balneari di sette regioni: accanto a Bibione, che conta ogni anno 5,3 milioni di presenze, le venete Cavallino-Treporti, Jesolo, Caorle e Chioggia; le friulane Lignano Sabbiadoro e Grado, la riviera romagnola con Rimini, Riccione, Cesenatico, Bellaria-Igea Marina, Comacchio, Cervia e Cattolica; la Campania con Sorrento, Forio e Ischia, Vieste per la Puglia, Castiglione della Pescaia per la Toscana e la Costa Smeralda con il comune di Arzachena.
«È un’iniziativa importante e originale», ha detto ieri l’assessore al Turismo della Regione, Federico Caner, «grazie alla quale, forse per la prima volta nella storia del turismo balneare italiano, le principali località di questo settore in termini di presenze, avranno modo di confrontarsi su temi comuni che caratterizzano la gestione amministrativa dei territori costieri. I rappresentanti delle venti località sperimenteranno così un nuovo livello di coordinamento e di scambio di esperienze, ma potranno anche valutare la possibilità di aggregarsi, di cooperare, di fare massa critica per portare con più forza le proprie istanze in ambito nazionale».
Il grande summit balneare di settembre lo sta già organizzando “Bibione Live”, il consorzio di promozione turistica al quale aderiscono tutti gli operatori, dagli albergatori ai commercianti, ai titolari di autonoleggi fino ai ristoratori della località. «Sì, ognuno per la propria quota partecipa al consorzio e naturalmente può portare il proprio contributo anche con le idee, con le proposte», spiega Giuliana Basso, presidente di “Bibione Live”, «Con il contributo della Regione stiamo organizzando il summit che prevede l’arrivo di 120 ospiti dalle 19 località di mare interessate, ma anche 20 tavoli tematici e incontri con tecnici, studiosi del settore come Jan Van der Borg, professore di turismo all’Università di Ca’ Foscari a Venezia, e operatori del settore». «Lo scopo del G20 è quello di mettere a fuoco quali sono le criticità del settore e confrontarci sulle possibili soluzioni. Ci sono infatti problematiche comuni», dice ancora la presidente, «come il fatto che d’inverno queste località sono poco popolate e quindi uno dei nostri obiettivi è anche quello di prolungare la stagione turistica. Proprio per questo sarà utile uno scambio di idee sull’argomento».
Tra i venti tavoli tematici, quattro saranno dedicati ai temi dei servizi pubblici, della sanità, della gestione dell’acqua, della sicurezza. Su quest’ultimo tema, legato anche all’abusivismo commerciale, punta molto l’amministrazione Codognotto: «Dobbiamo essere uniti e presentarci forti di fronte alle istituzioni, per chiedere maggiore attenzione e più investimenti. Lo stesso vale per l’annoso problema del ripascimento delle spiagge». E infatti il summit prevede che al termine dei tre giorni venga firmato da tutti un documento d’indirizzo in grado di incidere sui piani di sviluppo strategici, a livello comunale, regionale e nazionale.
Se tutti sono d’accordo sullo scopo del summit, qualcuno storce la bocca sulle date prescelte, l’inizio di settembre. «Io l’avrei organizzato in ottobre», dice sottovoce Silvio Scolaro, giovane presidente degli albergatori (Aba), già al suo secondo mandato, «Il G20 è un’iniziativa importante e per questo si dovevano riunire i partecipanti, non dividerli in diversi hotel perché sono già tutti prenotati».
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