Bibione, cibo scaduto sugli scaffali: sequestrati 150 prodotti

Blitz degli ispettori dell’Asl 10 al supermercato Maxi Family. Le etichette delle confezioni erano state modificate a penna. Multa salata
Una persona con un piccolo carrello della spesa in una supermercato di Pistoia, in una immagine di archivio. Sono 8 milioni 272 mila le persone povere in Italia, il 13,8% dell'intera popolazione. E' quanto fa sapere l'Istat, aggiungendo che nel 2010 le famiglie in condizione di poverta' relativa sono 2 milioni e 734 mila, l'11% delle famiglie residenti. L'Istituto spiega che si tratta di quelle famiglie che sono cadute al di sotto della linea di poverta' relativa, che per un nucleo di due componenti e' pari ad una spesa mensile di 992,46 euro..ANSALUCA CASTELLANI
Una persona con un piccolo carrello della spesa in una supermercato di Pistoia, in una immagine di archivio. Sono 8 milioni 272 mila le persone povere in Italia, il 13,8% dell'intera popolazione. E' quanto fa sapere l'Istat, aggiungendo che nel 2010 le famiglie in condizione di poverta' relativa sono 2 milioni e 734 mila, l'11% delle famiglie residenti. L'Istituto spiega che si tratta di quelle famiglie che sono cadute al di sotto della linea di poverta' relativa, che per un nucleo di due componenti e' pari ad una spesa mensile di 992,46 euro..ANSALUCA CASTELLANI

BIBIONE. Difficile immaginare di dover preparare il cenone con prodotti alimentari scaduti. È il rischio che però si è corso a Bibione il 31 dicembre scorso. Gli ispettori dell’ufficio igiene dell’Asl 10 del Veneto Orientale, assistiti dai carabinieri della stazione di Bibione, hanno sequestrato un quantitativo record di prodotti scaduti, cui era stata modificata (a penna) la data di scadenza. È accaduto al Maxi Family, negozio di alimentari di Corso del Sole, di proprietà di Ruggero Zanette. Gli ispettori hanno comminato sanzioni amministrative per un ammontare di circa 9mila euro. Eventuali risvolti penali verranno stabiliti in un’altra sede. Molto probabilmente sotto questo profilo si muoverà la competente Procura di Pordenone non appena, già entro oggi, riceverà copia di un dettagliato rapporto dei carabinieri di via Maja.

Difficile che il consumatore medio non si indigni di fronte a simili situazioni, molto probabilmente non dettate per ingannare l’acquirente, ma, come sta emergendo, per colpa anche della crisi economica che lascia molti prodotti invenduti. I carabinieri di Bibione avevano ricevuto qualche segnalazione, in merito ad alcuni prodotti che presentavano etichette non proprio limpide. Così sono state avviate indagini serrate, favorite dalla tranquillità invernale della località che nei giorni natalizi conta poco più di 3mila residenti e, sommandosi ai turisti di questo periodo, al massimo può arrivare a contare 5mila abitanti. Gli ispettori dell’Ulss erano stati avvistai per tempo.

Carabinieri e operatori dell’ufficio igiene si sono dati appuntamento per il 31 dicembre, prima cioè che qualcuno potesse approvvigionarsi di prodotti non conformi alle regole proprio a poche ore dal cenone di San Silvestro. Militari e ispettori hanno così varcato l’ingresso del supermercato, scoprendo di tutto ma agendo a colpo sicuro. In tutti i prodotti sequestrati la data di scadenza era stata modificata alla bene e meglio, con una penna. Tra i 150 prodotti alimentari confiscati figurano salumi, riso, confezioni di cotechino, biscotti, riso e altri prodotti. I cotechini per tradizione si consumano proprio l’ultimo dell’anno, così come il riso (per eventuali primi a base di pesce) o salumi. Al titolare Ruggero Zanette sono state consegnate le copie per i verbali, da cui si evince l’ammontare delle sanzioni amministrative da pagare, di 9mila euro. Non è finita. Rischia una denuncia penale per frode in commercio. La notizia del maxisequestro ha suscitato profondo sconcerto tra gli operatori commerciali di Bibione e la condanna dell’Ascom mandamentale.

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