Biagio finito con 5 sprangate, Anastasia soffocata in camera: forse già storditi dal sonnifero

MESTRE. Biagio è stato preso a sprangate: cinque colpi almeno quelli che Stefano Perale avrebbe inferto sul volto e sulla testa dell’ingegnere napoletano di 31 anni, utilizzando con ogni probabilità un tubo di ferro che si era procurato e che avrebbe tenuto nascosto in una stanza dell’appartamento al civico 14 di via Abruzzo fino al momento in cui si è scatenata la furia omicida. Anastasia, invece, è stata soffocata con qualcosa (forse imbevuto di cloroformio) che le è stato premuto all’altezza della bocca e del naso affinché non potesse più respirare. Con la 30enne russa, è morto anche il piccolo che portava in grembo. La gravidanza, secondo un primo riscontro medico-legale, era arrivata al quinto mese. In autunno sarebbe venuto alla luce un maschietto.
Questi i primi riscontri emersi dall’autopsia sulle salme dei due giovani che è stata eseguita nel pomeriggio di ieri, in obitorio a Mestre, dal medico legale Antonello Cirnelli, incaricato dal pubblico ministero Giorgio Gava. All’autopsia hanno partecipato anche Calogero Nicolai, professionista scelto dai difensori di Perale, gli avvocati Matteo Lazzaro e Nicoletta Bortoluzzi, e alcuni poliziotti della scientifica. Il difensore della famiglia Buonomo, l’avvocato Michele Maturi, non ha nominato un proprio tecnico per l’autopsia.
L’ora della morte. È uno dei quesiti a cui il sostituto procuratore Gava ha chiesto una risposta a Cirnelli. Stando ai primi accertamenti, il massacro dei fidanzati sarebbe stato compiuto tra le 2 e le 2.30 di domenica. Perale, infatti, avrebbe dovuto attendere che il sonnifero facesse effetto su Biagio e Anastasia prima di procedere con quello che, secondo la Procura, era un piano studiato nei minimi dettagli (di qui l’aggravante della premeditazione). Non ci sono segni di colluttazione o di difesa sui corpi dei ragazzi, segno questo che farebbe presupporre come i due siano stati storditi da Perale. La morte dei fidanzati, dunque, sarebbe di poco precedente alla telefonata che Perale, attorno alle 3, ha fatto al 113: «Venite qua che li ho ammazzati», ha detto il formatore 50enne all’operatore della Questura che ha risposto.
Il farmaco per stordire. Come da prassi, durante l’autopsia sono stati effettuati diversi prelievi che nelle prossime settimane saranno sottoposti agli accertamenti istologici e tossicologici. In particolare c’è da capire quale sostanza sia stata utilizzata da Perale per stordire i fidanzati. Dai primi riscontri emerge che il presunto omicida avrebbe scelto un farmaco appartenente alla categoria delle benzodiazepine: le pastiglie possono essere ridotte in polvere e disciolte in una bevanda, non alterandone il gusto. Pare che, sabato sera, Perale abbia offerto a Biagio e Anastasia un cocktail alcolico. Proprio la presenza dell’alcol nella bevanda amplifica enormemente l’effetto soporifero della medicina. Ora il medico legale avrà 90 giorni per depositare in Procura la relazione sull’autopsia.
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