Berti (M5S): «Presto realtà la piazza Martiri delle foibe»

MIRA. Dopo dodici anni di “quiete apparente” torna una delle polemiche che avevano più scosso la politica mirese: la maggioranza in Consiglio comunale ha annunciato di voler dare vita al più presto...
Mira:..Il neo eletto sindaco Marcato...31/05/2002 © Light Image studio..Baschieri
Mira:..Il neo eletto sindaco Marcato...31/05/2002 © Light Image studio..Baschieri

MIRA. Dopo dodici anni di “quiete apparente” torna una delle polemiche che avevano più scosso la politica mirese: la maggioranza in Consiglio comunale ha annunciato di voler dare vita al più presto alla piazza intitolata “Ai Martiri delle foibe”, la cui attuazione era stata voluta ancora dal sindaco Marcato. «Piazza Martiri delle Foibe sarà istituita. Daremo attuazione alla decisione del Consiglio comunale di Mira di oltre 10 anni fa di dedicare una via o una piazza si Mira in memoria di chi ha perso la vita a causa della persecuzione titina nella ex Jugoslavia alla fine della guerra». A spiegarlo è il capogruppo in consiglio comunale per il Movimento 5 Stelle Mauro Berti.

Berti ribadisce la posizioni già espressa dal vicesindaco Nicola Crivellari alla vigilia della giornata della Memoria lo scorso 10 febbraio. A sollevare la questione che sarà discussa nel prossimo Consiglio comunale del 30 giugno è stata ancora una volta una richiesta di chiarimenti dell’ex sindaco Roberto Marcato. E alla richiesta di Marcato, che all’epoca avallò la decisione di istituire la piazza, i grillini rispondono positivamente. Dopo la decisione del Consiglio comunale di Mira su proposta dell’allora consigliere di An Enrico Carlotto, la proposta cadde nel dimenticatoio . Lo stesso Marcato fu attaccato da associazioni partigiane e partiti di sinistra per aver avallato una operazione all’epoca giudicata revisionista. Il sindaco successivo Michele Carpinetti sempre di centrosinistra affermò che la piazza non era fra le priorità del Comune».

«Noi», chiosa Berti, «non abbiamo alcun paraocchi ideologico daremo attuazione alla volontà del Consiglio dopo oltre 10 anni di attesa».

Alessandro Abbadir

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