BERLUSCONI CONDANNATO Galan: «Deriva allucinante». Cacciari: «C’è uno spiraglio»

Le reazioni in Veneto alla sentenza della Cassazione. L’ex governatore: «Profondamente addolorato per un amico». Da lunedì l’Esercito di Silvio farà picchetti al Quirinale per chiedere la grazia
Silvio Berlusconi e Roberto Maroni in una foto di archivio .''Esprimo la mia personale solidarietà e amicizia al presidente Berlusconi, gli telefonerò'': lo ha detto Roberto Maroni secondo il quale la sentenza della Cassazione ''come tale va rispettata''. Secondo il segretario della Lega adesso ''questo Governo ha le ore contate''. ANSA/PAOLO MAGNI
Silvio Berlusconi e Roberto Maroni in una foto di archivio .''Esprimo la mia personale solidarietà e amicizia al presidente Berlusconi, gli telefonerò'': lo ha detto Roberto Maroni secondo il quale la sentenza della Cassazione ''come tale va rispettata''. Secondo il segretario della Lega adesso ''questo Governo ha le ore contate''. ANSA/PAOLO MAGNI

VENEZIA. «Un golpe giudiziario al quale reagiremo in modo pacifico ma deciso: lunedì l’Esercito di Silvio inizierà un picchetto davanti al Quirinale per chiedere al Capo dello Stato la grazia nei confronti del presidente Berlusconi». Simone Furlan, il comandante dell’«armata» del Cavaliere prova a reagire allo scoramento: «È ingiusto, è inaccettabile, siamo rattristati ma non ci arrendiamo, mi chiamano da tutti Italia e dicono tutti la stessa cosa: “Adesso basta”». Nel giorno del giudizio, Furlan è partito da Bassano in mattinata e ha raggiunto la capitale insieme a un drappello di “soldati azzurri” per una manifestazione di solidarietà al leader pidiellino, davanti a Palazzo Graziali.

Non meno passionale la lettura di Giancarlo Galan: «Che volete che vi dica? Sono allibito, stordito, incredulo. E mille altri aggettivi. Ci avevo sperato, sì, ci avevo sperato. Il fatto non costituiva reato e questa sentenza non costituisce giustizia. Si è mancata una storica occasione che presentava innumerevoli e fondamentali risvolti. È l’amara e preoccupante consapevolezza che esistono pesi e misure troppo diverse nel nostro sistema». Il presidente della commissione Cultura della Camera, tra i fondatori di Forza Italia e fedelissimo di Berlusconi, non nasconde lo sconforto: «Sono profondamente addolorato per il mio amico, per il mio leader politico, per un cittadino italiano che è stato posto al centro di vicende giudiziarie, a dir poco, allucinanti. Riflessi sul Governo? Non saprei dire cosa succederà domani, certo è che, sin dai tempi più antichi, si sostiene, e ne era convinto anche Aristotele, che ad una particolare ondata di caldo sia da associarsi un terremoto».

Sconcertato anche Marino Zorzato, vicepresidente della Regione e coordinatore de facto del Pdl veneto: «Non mi aspettavo una sentenza del genere, credevo che la Corte di Cassazione disponesse di elementi largamente sufficienti a formulare un giudizio diverso. Si condanna per la presunta evasione di 3 milioni un uomo che ne versa al fisco 740 l’anno... Non so che dire, indubbiamente questo è un indebolimento oggettivo del Governo e dell’Italia in una fase molto difficile, qualunque sarà l’atteggiamento del Pdl e del Pd le pressioni interne e internazionali sull’esecutivo si annunciano fortissime. Sono convinto che tutto questo all’Italia avrebbe potuto essere evitato, reputo ingiusta questa decisione e mi sento vicino a Silvio Berlusconi sul piano politico e ancor più su quello umano».

Alle mosse del Pdl guarda anche il filosofo Massimo Cacciari: «Tutto dipende da loro, la sconfitta di Berlusconi è drammatica ma lo spiraglio sull’interdizione regala un tenue filo di speranza al Governo Letta. Il Pd? Quale Pd, ce ne sono tanti, non è più un partito che agisce all’unisono, piuttosto il Pdl potrebbe approfittare dei mesi che precedono la nuova decisione dei giudici per attuare una transizione soft di Berlusconi che eviti uno strappo fatale all’esecutivo».

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