Bergamo tira diritto «Multe, non si cambia»
«Mi dispiace, ma non si cambia». Lo ha detto ieri l’assessore comunale alla Mobilità che da villa Ceresa ha cercato ieri di spegnere la polemica che infiamma da giorni in città per la raffica di multe inflitte dalle telecamere di via Colombo.
Protestano gli automobilisti: alcuni con dozzine di sanzioni da pagare, un autentico salasso. Protestano gli studenti del Pacinotti, che chiedono di poter transitare lungo la strada con i loro scooter per andare e tornare da scuola e incassano il sostegno della Lega Nord. Protestano le associazioni dei consumatori. L’Adico di Carlo Garofolini non esclude una raffica di ricorsi; Lorenzo Miozzi del Movimento consumatori chiede all’assessore di fare come uno dei suoi più noti predecessori, l’ex vicesindaco Michele Mognato (oggi coordinatore provinciale del Pd) che nel 2005 fece annullare 5 mila multe all’avvio del sistema di vigilanza con telecamere delle Ztl. Bergamo ieri ha replicato, spiegando che in via Colombo non si cambia.
«Quella non è una Ztl nuova ma è attiva dal 2004 e poi dal 2010, con l’avvio del tram, è diventata un’area riservata al trasporto pubblico per velocizzare i tempi di percorrenza. Le telecamere fanno parte di una politica di controllo della viabilità che comprende anche le 40 telecamere delle Ztl merci, gli altri dispositivi come il Velocar in via Orlanda. Strumenti pensati non per fare cassa ma per migliorare la viabilità», dice l’assessore. Che ha anche il “dente avvelenato” con Garofolini dell’Adico e non ci sta a passare per l’assessore «che ha rovinato la viabilità mestrina». E ribadisce di aver pportato poche modifiche alla viabilità cittadina, quattro in tutto. Sulle telecamere in via Colombo (una nuova in corsia nord e quella della sud riaccesa dopo un guasto) c’è stata la riconferma di scelte passate e, dice Bergamo, il parere unanime della Municipalità di Mestre. A chi parla di mancanza di informazione e cartelli non visibili, ribatte: «Abbiamo fatto una campagna informativa preventiva; abbiamo reso più chiara la segnaletica verticale. I cartelli sono tutti a norma del Codice della strada. Abbiamo previsto la presenza di vigili in divisa ai varchi; c’è stata l’informazione della stampa. Abbiamo fatto più del dovuto». E prosegue: «Lo sforzo della polizia municipale è stato grande. Hanno avvisato le scuole superiori per evitare le multe agli studenti in motorino. Sono state accelerate le pratiche per l’invio delle prime sanzioni. Ci sono stati vigili che hanno contattato alcuni automobilisti avvisandoli delle infrazioni ripetute». Bergamo snocciola i dati delle sanzioni registrate, in calo. Dalle 900 del 12 aprile si è scesi alle 625 del 14 aprile. Il 16 aprile se ne sono contate 492. E ancora 282 il 3 maggio; 249 il 5 maggio; 180 domenica 6 maggio; 227 il 7 maggio. «Un calo dell’800 per cento» dice l’assessore. «Ribadisco che il provvedimento non è nuovo, la segnaletica è a norma del Codice della strada. Quelli sono i cartelli previsti dal Codice. Dispiace, certo, che le sanzioni siano state così tante ma noi abbiamo fatto tutto il possibile e non riteniamo possibile concedere deroghe. Si ridurrebbe l’effetto del provvedimento».
Eannullare le multe come fece Mognato nel 2005? Dall’assessore un altro no. «Una volta erogate le sanzioni non sono più nella nostra gestione, decide il prefetto o il giudice di pace». Nel 2005 le multe vennero annullate perché non erano state registrate. Ora per molti automobilisti non resterà che tentare la carta del ricorso. In via S.Pio X per quelli contro i cartelli poco chiari, un parere della Mobilità alla fine diede ragione agli automobilisti. Stavolta il Comune ritiene che tutto sia in regola.
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