Benzina alle stelle, prezzi record a Mestre: tre euro in più per un pieno
Ce ne vogliono cinque per un pieno di diesel. I consumatori accusano: colpa della politica. E ora si teme l'effetto Libia

A destra i prezzi di benzina verde e diesel in un distributore della città: la corsa all’aumento non si arresta e secondo il Movimento consumatori la crisi libica peggiorerà presto le cose
MESTRE. Sono passati solo due mesi e mezzo dall'Immacolata, ponte in cui giungono puntuali i rincari del carburante. Eppure, in questo breve lasso di tempo, i prezzi alla pompa sono ancora aumentati. A Mestre, ieri, un pieno di benzina da 50 litri costava circa 3 euro in più rispetto al 7 dicembre, un pieno di gasolio da 60 litri, quasi 5. E' la foto del caro-carburante scattata dal Movimento Consumatori. L'associazione ha monitorato in città i 17 distributori già «visitati» a dicembre. L'immagine che ne scaturisce si traduce nell'ennesima batosta per gli automobilisti, già alle prese con rincari di tutti i tipi.
Eppure, come sottolinea Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori, «il contraccolpo della guerra civile libica si vedrà solo più avanti». Quindi, gli attuali aumenti, «sono da imputare a una politica energetica sbagliata da parte del governo italiano». Rincari. Fra i diciassette distributori monitorati dal Movimento Consumatori a Mestre e Marghera, nove sono pompe «bianche», le altre lavorano con l'insegna di una compagnia petrolifera. Rispetto al 7 dicembre scorso - periodo in cui si registrò un rincaro di 4 euro su un pieno di benzina in confronto a luglio - i prezzi sono ancora cresciuti. La «senza piombo», al litro, stava ampiamente sotto 1,4 euro. Ai Vega, per esempio, veniva pagata 1,354 euro al litro. Ieri lo stesso distributore la faceva a 1,409. In media un pieno di verde passa da 69,12 euro del 7 dicembre 2010 ai 72,27 euro di ieri. Il pieno da 60 litri di gasolio aumenta da 75,45 euro a 80,15. In termini percentuali la benzina, in 2 mesi e mezzo, ha fatto un balzo del 4,6 per cento. Il diesel del 6,2. Ma l'impatto sulle tasche degli automobilisti e degli autotrasportatori è notevole.
Convenienza.
Il monitoraggio evidenzia pure le rilevanti differenze di prezzo fra un distributore e l'altro. Ieri nei cinque Vega e nell'impianto Auchan era possibile fare un pieno di benzina da 50 litri con 70 euro e 45 centesimi. All'Agip di via Fratelli Bandiera (con il servizio) nello stesso giorno, bisognava aggiungere più di sei euro (76,70). Per il diesel la differenza di prezzo è ancora più consistente: il «full» da 60 litri ieri costava 75,45 euro nei cinque Vega e all'Auchan, 85,35 all'Agip di via Fratelli Bandiera. Fra le aree monitorate, quella compresa fra il Terraglio e Zalarino è di certo la più economica. Sono distribuiti qui, infatti, i cinque Vega e l'ultimo arrivato, l'impianto a insegna Auchan. Crisi libica. Il rincaro del carburante potrebbe essere attribuito alla guerra civile in corso in Libia. Secondo Lorenzo Miozzi, però, le ripercussioni si vedranno più avanti. Il vero nodo è un altro. «La politica energetica del Governo è sbagliata - spiega il presidente del Movimento Consumatori - Il nostro presidente del Consiglio ha fatto sì che dipendiamo per il petrolio dalla Libia e per il gas dalla Russia. Non abbiamo alternative». Intanto «con il decentramento alle Regione delle competenze sui carburanti, sono stati bloccati sia l'ammodernamento del settore che la concorrenza». Da questo punto di vista, continua Miozzi, «siamo uno degli stati con il maggior numero di pompe, ma tutte piccole e quasi esclusivamente legate a grandi compagnie».
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