Benedetti, un altro allagamento

Questa volta si è rotto un tubo nei bagni di palazzo Martinengo Da Riva. Studenti di 10 classi a casa
Di Nadia De Lazzari
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 04.10.2014.- Scoppia tubatura nel bagno al Primo piano Istituto Benedetti-Tommaseo Palazzo Martinengo.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 04.10.2014.- Scoppia tubatura nel bagno al Primo piano Istituto Benedetti-Tommaseo Palazzo Martinengo.

Un tubo di scarico del bagno si rompe e allaga la scuola, lezioni sospese per dieci classi con oltre duecento studenti. È successo ieri mattina alle 7,40 a Palazzo Martinengo Valier Da Riva, sede del liceo scientifico, linguistico e delle scienze umane Benedetti-Tommaseo, nel sestiere di Castello al civico 2858. In soli quindici minuti l’acqua ha allagato il bagno del primo piano, l’aula docenti e la sala ricevimento del mezzanino danneggiando anche alcuni testi scolastici.

Ad accorgersi un docente arrivato per la lezione, subito dopo una bidella. I due hanno notato un’inconsueta pozza d’acqua nell’androne del Palazzo dove sono posizionate le macchine distributrici di bevande e merende e inoltre rivoli e cascatelle nei due scaloni.

Ieri a spiegare l’accaduto e la successione dei fatti è toccato alla vice preside Maria Luisa Zennaro, essendo assente il dirigente scolastico Roberto Sintini: «In breve tempo l’acqua ha raggiunto l’altezza di 5 centimetri. Ora è stato messo tutto in sicurezza, Chiusi i rubinetti, isolata l’acqua e la corrente elettrica». La causa: un tubo arrugginito nel bagno.

Un episodio simile era accaduto appena un settimana fa: per l’aumento della pressione dell’acqua le valvole di sicurezza posizionate al quarto piano dov’è la centrale termica non hanno tenuto e così l’acqua è uscita dai tubi, arrivando fino a terra. Allora si era rotta la pompa di una caldaia che aveva allagato il seminterrato del vicino istituto Paolo Sarpi. Gli studenti del Turistico e Tecnico Algarotti-Sarpi e una parte del Benedetti, 1.100 in tutto, erano tornati a casa.

Come ieri mattina. «Gli studenti hanno vagato per un po’», hanno precisato alcuni passanti. «Qualcuno ha sostato sui quattro ponti vicini alle scuole a commentare l’ennesimo episodio. Ormai siamo abituati a quest’andazzo. Dov’è lo Stato? Dove sono i tecnici?».

La vicepreside ha spiegato che il palazzo era stato ristrutturato nel 1988 e i quattro bagni rivisti appena cinque anni fa. L’ente competente per le scuole superiori e la manutenzione è la Provincia. Aggiunge la vicepreside Zennaro: «Abbiamo già informato gli organi competenti. Qui riusciamo a fare quello che possiamo. Con i mezzi che ci passano i nostri governanti …».

Una squadra dei vigili del fuoco è accorsa immediatamente, intervenendo a prosciugare con tubi e pompe e mettendo in sicurezza lo storico edificio. A mezzogiorno grosse gocce scendevano ancora dal soffitto e in mezzo alle due stanze erano piazzati alcuni secchi. Il personale di servizio passava continuamente ad ispezionare. La professoressa Zennaro ha assicurato che le lezioni per i duecento studenti riprenderanno regolarmente lunedì mattina: «Usufruiranno degli altri servizi igienici».

Il tema della sicurezza è all’ordine del giorno anche per il Governo. Perché l’Ufficio Regionale Scolastico non avvia regolarmente tavoli di lavoro con i responsabili delle varie scuole e con rappresentanti dei vigili del fuoco?

Il dirigente scolastico Sintini si chiede: «Non ne facciamo parte: perché?».

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