Bellati a Brugnaro: «Verifica a settembre»
VENEZIA. Un commento sulla pagina Facebook di Davide Scano del Movimento 5 Stelle, impegnato a contestare la legittimità dei cantieri del secondo lotto della Vallenari bis. Gian Angelo Bellati, segretario di Unioncamere Veneto, candidato sindaco a Venezia delle civiche, sostenuto dalla Lega Nord, e artefice del patto di sostegno alla vittoria al ballottaggio di Luigi Brugnaro, svela così i suoi dubbi, pubblicamente. «Una nuova amministrazione che non fa altro che confermare scelte di quella precedente. Ma che ha di nuovo? Cosa porta come riforme? Aumentano i miei dubbi» ha scritto Bellati sulla pagina del grillino Scano. Il diretto interessato, che ha rinunciato a posti da assessore e pure ad uno scranno in consiglio, lasciando in giunta come suo uomo, Giorgio D'Este, assessore alla sicurezza, al telefono mentre si trova in vacanza in questo finale di agosto, conferma di avere più di un dubbio. Ma non si sente ancora pronto a rompere con l'alleato Brugnaro.
«Dubbi ne ho, decisioni invece non le ho ancora prese e per ora non sollevo alcuna polemica di conseguenza», si premura di spiegare. La discontinuità con le precedenti amministrazioni, punto di forza della campagna elettorale di Bellati è il nocciolo duro dell'attuale dubbio che attanaglia l'ex candidato e su questo sviluppa il suo ragionamento. «Discontinuità, appunto. Quella finora non l'ho ancora vista: non ne vedo traccia nella gestione dei massimi gradi apicali dell'amministrazione (leggasi direttore generale e alti dirigenti, ndr) così come non l'ho vista nel confronto con i dipendenti comunali. Durante la campagna elettorale tutti i candidati avevano preso l'impegno di non toccare gli stipendi più bassi. E poi ci sono casi come quello della Vallenari bis: con tutti i dubbi sollevati sulla legittimità una verifica sicuramente è d'obbligo», spiega Bellati al telefono.
«Il sindaco ha mantenuto finora l'impegno a realizzare il canale Vittorio Emanuele, suo personale impegno della campagna elettorale, ma ci aggiunge il raddoppio del canale dei Petroli su cui personalmente non sono d'accordo perché temo l'effetto devastante che potrebbe avere sull'ecosistema lagunare e la città di Venezia. E sull'accordo sul terminal all'aeroporto, che tutti avevamo contestato al commissario, affermando che era materia di cui doveva occuparsi un sindaco, mi risulta si sia scelto, invece, di andare avanti senza discuterne», continua Bellati. Altro dubbio, spiega, ce l'ha sul futuro della città metropolitana, dall'elezione diretta del sindaco alla possibilità di svolgere il referendum di separazione tra Mestre e Venezia. Confida che qualcosa si muova dopo il 31 agosto quando si riunirà per la prima volta il Consiglio metropolitano.
Alla fine Bellati prende tempo: «A settembre valuterò se gli accordi del patto siglato con Brugnaro sono o meno rispettati. La questione, vedete, non è solo di posti e di "careghe" ma di accordi presi di cui mi sento corresponsabile. Quindi, al momento, posso solo dire che ho dei dubbi ma se in futuro le cose non si faranno non sarò più dubitativo.
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