"Bella ciao!" vietata, ma a Portogruaro il computer la diffonde
Nuovo scherzo del destino per la giunta di centrodestra che ha fatto togliere dalla scaletta ufficiale la canzone tradizionale della Festa della Liberazione
DE POLO - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - SINDACO TERESA SENATORE
PORTOGRUARO. Alla giunta di centrodestra che governa Portogruaro la Festa della Liberazione non porta bene. Anche quest'anno il 25 Aprile ha riservato sorprese nella cerimonia. La canzone partigiana "Bella ciao!", vietata dal momento dell’elezione del sindaco Maria Teresa Senatore, è partita comunque dagli autoparlanti per un errore tecnico ed è stata interrotta durante il picchetto d'onore, alle prime note. In realtà, come ha ammesso il tecnico incaricato di trasmettere i brani le cui note venivano diffuse dall'altoparlante, "Bella ciao" non compariva nel protocollo ufficiale voluto dalla amministrazione comunale, ma per un incredibile errore del computer è comunque partita. Ovvie le battute tra il pubblico: «Il sindaco è inseguito dal kharma dei partigiani».
In scaletta c'erano l'inno di Mameli e la Marcia del Piave. L'imprevisto è stato risolto in pochi secondi e così coloro che si sono radunati in piazza Repubblica hanno potuto sentire solo le note dell'inno d'Italia e quelle del "Piave mormorò". Niente "Bella ciao!", scelta che destò sorpresa e critiche anche nel 2016.
Infatti lo scorso anno la gente cantò comunque “Bella ciao”, considerata la tradizionale canzone della Festa della Liberazione, nonostante i tentativi dal palco di zittire il coro.
Altro imprevisto la passeggiata del Collettivo Stella Rossa, una camminata sganciata dal corteo del cerimoniale. Tra le varie bandiere è apparsa quella con il tricolore italiano e la stella rossa su sfondo bianco, il simbolo dei partigiani.
In realtà questa bandiera si può legittimamente presentare nelle manifestazioni dedicate al 25 Aprile. Infatti questo il tricolore con la stella rossa era adoperato dalle brigate partigiane Garibaldi.
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