B&B e alloggi abusivi altri cinque denunciati

Marghera, i proprietari non segnalavano alla Questura i nomi degli occupanti tra i quali stranieri senza permesso. Sanzioni per 11 mila euro e altre indagini

Abusivismo nelle strutture turistiche, controlli del commissariato di Marghera nella città Giardino. A Marghera, tra le diverse strutture controllate, ne sono state individuate 4 completamente abusive che si pubblicizzavano sia tramite annunci in internet (sfruttando i portali di ricerca più noti agli utenti, ad esempio, “Subito.it” e “Airbnb”) che tramite degli avvisi appesi nei luoghi pubblici di Mestre e Marghera. Annunci che i poliziotti hanno trovato anche sulle pensiline delle fermate dei bus Actv.

Segnalati all’Autorità giudiziaria cinque titolari di strutture ricettive (due sono titolari di B&B e tre gli affittacamere) per aver omesso di trasmettere le generalità degli ospiti e per aver favorito la permanenza di cittadini stranieri non in regola con il permesso di soggiorno; per gli aspetti penali sono tuttora in corso accertamenti richiesti dall’autorità giudiziaria. I poliziotti del commissariato di Marghera hanno elevato anche sette sanzioni amministrative per altrettante irregolarità per un totale di 11 mila euro, introiti di spettanza del Comune e della Città Metropolitana. Tra le irregolarità riscontrate dalla polizia amministrativa del Commissariato di via Cosenz, risultano sia mancate segnalazioni di avvio di attività al Comune di Venezia e sia il mancato ottenimento della prevista classificazione della struttura da parte della Città Metropolitana (ai sensi della legge regionale numero 11 del 2013) traducendosi, di fatto, in vere e proprie attività abusive.

L’attività di controllo avviata dalla polizia, fanno sapere dalla Questura, ha trovato la «collaborazione dei cittadini che con circostanziate segnalazioni aiutano a individuare le strutture alloggiative illegali» in città. I controlli contro il fenomeno degli alloggi turistici che è esploso anche in terraferma si sono fatti più capillari, spiega una nota della Questura, per il fatto che «le violazioni delle normative di settore creano danni sia alla sicurezza pubblica (la mancata comunicazione delle presenze ostacola il controllo alle forze di polizia), sia al fisco (gli introiti di queste attività, sfuggendo al prelievo fiscale, vanno ad accrescere il fenomeno del sommerso), nonché agli imprenditori onesti che operano nel pieno della legalità (subendo una vera e propria concorrenza sleale ad opera di operatori “scorretti” anche con perdita di posti di lavoro)». Ai controlli avviati da tempo da polizia locale e Guardia di Finanza ora si sono aggiunti anche quelli della Questura con le prime indagini che hanno portato alla denuncia di cinque imprenditori e a sette sanzioni amministrative.

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