Batterio Chimera, l'Usl 3 Serenissima attiva una linea telefonica per i pazienti

MESTRE. Il "batterio chimera" continua a preoccupare le miglia di pazienti che negli ultimi hanno sono stati operati a cuore aperto, anche nella prestigiosa Cardio Chirurgia dell'ospedale all'Angelo, tra le migliori in Italia e nella quale il temuto batterio - che ha fatto vittime nel Veneto - non è mai stato riscontrato.
Davanti all'incalzare delle richieste di chiarimento dei pazienti, l’Ulss 3 Serenissima si è attivata -spiega l'azienda in una nota - " secondo il principio della massima precauzione e coerentemente con gli indirizzi regionali, per la presa in carico dei pazienti sottoposti ad interventi operatori di cardiochirurgia, potenzialmente esposti ad infezione da Mycobacterium Chimaera. Oltre ad aver già messo in atto da lungo tempo le azioni precauzionali a garanzia delle proprie sale operatorie, ha ora attivato un numero telefonico dedicato (041.9659550) a cui possono rivolgersi gli utenti interessati ad avere informazioni".

“Già nel 2015, a seguito della prima comunicazione della ditta produttrice della strumentazione da cui origina il problema – spiega il primario di Cardiochirurgia Domenico Mangino – il nostro Reparto ha ottemperato a tutte le indicazioni e a tutte le procedure per garantirne la disinfezione. Nel dicembre 2017 la macchina è stata completamente sigillata, con un procedimento indicato che impedisce la possibilità di infezione al paziente. Già nell’ottobre scorso, infine la strumentazione è stata collocata all’esterno della sala operatoria: si è data così attuazione alla condizione estrema di sicurezza, a piena garanzia degli interventi che effettuiamo nella nostra Cardiochirurgia”.
Tutti i pazienti che si sono presentati con sintomi che avrebbero potuto essere ricondotti all’infezione da Mycobacterium Chimaera sono stati visitati, e in nessun caso è stata rilevata l’infezione: “Operiamo quindi con tutte le garanzia di sicurezza – dice il Primario – e quanto al passato possiamo confermiamo che ad oggi nessun paziente operato presso la nostra Cardiochirurgia pervenuto successivamente alla nostra attenzione per patologie di origine infettiva (endocarditi su protesi valvolari, ascessi perianulari, aortiti ecc.) è risultato positivo al Mycobacterium Chimaera. Ricordiamo ancora che l’infezione è rara, che può svilupparsi più frequentemente sino a cinque anni dall’intervento cardochirurgico e che questo germe è stato associato molto raramente ad infezioni severe. Sono maggiormente a rischio i pazienti che sono stati sottoposti a sostituzione di valvola cardiaca o di protesi vascolare”.
Per le necessità dell’utenza relativamente ad informazioni, valutazione ed eventuale presa in carico, è attivo un numero telefonico dedicato, lo 041.9659550, al quale risponde un operatore sanitario presso la Direzione Sanitaria dell’Ospedale dell’Angelo, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.30 alle 13.30. “Ricordiamo agli utenti – sottolinea il dottor Mangino – che se non sono presenti particolari disturbi non è necessario né utile eseguire alcuna visita o accertamento, dato che in assenza di sintomi non esistono test in grado di prevedere l’insorgenza di malattia”.
Cause e vittime nel Veneto. All'origine del caso, l’impiego degli apparecchi di termoregolazione per il flusso extracoporeo del sangue durante gli interventi a cuore aperto (il fatidico modello Stockert 3T della multinazionale britannica LivaNova) indicato come un micidiale veicolo dei germi.
Il direttore di Sanità e Sociale, Domenico Mantoan. ha chiarito che: «Ad oggi, in Veneto, sono stati diagnosticati 16 casi di infezione batterica, di cui due con intervento cardiochirurgico eseguito in altre regioni» e a fronte di «oltre 30 mila interventi eseguiti dal 2010 nelle cardiochirurgie degli ospedali veneti, sono stati individuati 14 casi di infezione, di cui 6 decessi», dei quali ben quattro a Vicenza e uno ciascuno a Padova e a Treviso.
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