«Basta scaricare le colpe sui B&B regolari»
«Basta scaricare sulle spalle dell’extra alberghiero i problemi dell’abusivismo, mentre intanto si concede ad altri alberghi di nascere e non si parla mai delle dependance degli alberghi che risultano locazioni. Per non parlare poi dei B&B con il personale dell’albergo, spesso straniero, che risulta residente all’interno, che hanno ben poco a che vedere quindi con i B&B regolari».
Eliana Avenali, portavoce dell’Abbav, da qualche giorno parte di Assoimprese come Assoimprese Turismo, difende a spada tratta l’extra alberghiero, ribadendo che «non è chiudendo le piccole attività di locazione che si riducono i flussi». Dopo aver letto che tra i punti della road map che il Comune dovrà presentare all’assemblea annuale dell’Unesco a Cracovia, c’è anche quello delle restrizioni sulle norme che regolano le affittanze turistiche, Abbav si domanda «Com’è possibile fare una caccia alle streghe nei confronti delle locazioni e contemporaneamente aprire nuove strutture alberghiere nelle porte principali della città come aeroporto, stazione, marittima e Marghera per circa 11.000 nuovi posti letto?».
Abbav afferma anche di aver chiesto più volte un dialogo con l’Ufficio Unesco di Venezia e con i consiglieri, ma di non aver mai ricevuto risposta. Pochi mesi fa Abbav è stata ricevuta dalla commissione comunale che si è occupata di ascoltare le proposte dei cittadini sul turismo.
«Siamo anche noi a favore della tutela della residenzialità», prosegue Avenali, «L’architetto Francesco Bortoluzzi, ex dirigente casa, ha proposto alcuni progetti di social housing a Venezia che darebbero 2000 nuovi alloggi, subito realizzabili e che noi appoggiamo. Con quali soldi? Nel Comune di Venezia si spendono circa 1.500.000 euro all’anno per il diritto alla casa, su un budget di entrate di euro 600 milioni circa. Nel 2016 si stima che il Comune abbia beneficiato di 40 milioni dell’imposta di soggiorno. Non si potrebbero in parte utilizzare per il social housing?».
Il nero rimane comunque più praticabile negli alloggi che vengono spesso utilizzati per i turisti senza essere dichiarati. Per cercare di contrastare il fenomeno dell’abusivismo, in questi giorni si sta discutendo alla Camera la conversione in legge del decreto del 24 aprile 2017 recante disposizioni urgenti su vari ambiti, incluso quello finanziario che riguarda il regime delle locazioni brevi e che chiama in causa portali come Airbnb.
Vera Mantengoli
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