«Basta migranti, prima ci sono gli italiani»

MIRA. Arrivano i migranti nell’hotel dell’ex ristorante “Bepi el Ciosoto” e fra i residenti in paese, il sentimento più diffuso è quello della preoccupazione che in alcuni sfocia in aperta ostilità.
La preoccupazione maggiore è che queste persone che arrivano per lo più dall’Africa sub Sahariana e che a Malcontenta ci devono restare diversi mesi, se non anni, non si integrino a creino problemi di ordine pubblico e sociale.
Venerdì scorso sono arrivati 25 migranti quasi tutti donne e qualche bambino. Sempre a Malcontenta domani dovrebbero arrivarne altri 35 richiedenti asilo per un totale di 130. Dai dati in possesso di chi gestisce l’accoglienza è emerso però che il 90 % delle posizioni finora esaminate, non ha diritto all’asilo politico.
«Io non sono prevenuta», dice Viola Vettore titolare dell’omonimo negozio di Ottica, «speriamo che queste persone possano integrarsi. Sinceramente credo però sia più utile dare le risorse che sono impiegate per la loro accoglienza, ai nostri disoccupati». Stessa opinione quella di Gigliola Minisini. «Basta con questo buonismo ipocrita», spiega la donna, « c’è gente anche qui in paese che dorme in barca o in auto a causa della crisi, pensionati che non sanno come arrivare a fine mese, e con i soldi delle tasse che paghiamo diamo vitto e alloggio a chi arriva da dove tra l’altro non c’è alcuna guerra». Altri commercianti come Erika Manente e Serenella Bacchin che hanno una fioreria e una pasticceria temono un calo della clientela. «La mia pasticceria», spiega Serenella Bacchin», si trova nella stessa strada dell’albergo dei profughi. C’è da chiedersi quanti clienti arriveranno ancora da m se scoppieranno risse o queste persone si comporteranno male. Le ragazze poi le ho viste ben vestite e con dei cellulari dell’ultimo modello. Chi gli da i soldi per questo?». Qualche anziano in paese punta a stemperare la tensione ma si chiedono come mai l’assemblea pubblica il comune di Mira l’ha indetta lunedì quando i migranti saranno di fatto già arrivati tutti. «Il sindaco Alvise Maniero doveva sentire prima il nostro parere», spiegano Nadia e Gino Resenti, «dell’arrivo dei migranti e non dopo, a cose fatte. Sentire la nostra opinione sinceramente a fatto compiuto è una presa in giro». Vanda Volpi e Alessandra Calzavara chiedono che la zona in cui sono alloggiati i migranti, «di sera venga sorvegliata con attenzione da carabinieri e polizia».
Domani alle 21nella sala del teatro della parrocchia di San Ilario l’assemblea pubblica indetta dal sindaco Alvise Maniero si preannuncia davvero infuocata.
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