«Basta con i morti vogliamo gli autovelox»

Vigonovo. La richiesta del sindaco dopo l’investimento fatale di Ditadi Il conducente dell’auto iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale
VIGONOVO. «Chiediamo da subito che siano messi nuovi autovelox sulla provinciale via Veneto». Questa la richiesta che fa il sindaco di Vigonovo, Andrea Danieletto, dopo l’incidente che ha causato la morte, martedì mattina, di Pietro Ditadi, 81 anni di Galta. Ieri è arrivato il via libera della Procura per i funerali dell’anziano investito: si terranno domani alle 16 nella chiesa della frazione.


Il pubblico ministero di turno, Roberto Terzo, non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia sul corpo dell’anziano, essendo la dinamica già chiara, così come le cause del decesso. Nelle prossime ore, tuttavia, il magistrato affiderà l’incarico tecnico per la ricostruzione della dinamica dell’incidente. Il conducente dell’auto, M.R., 26 anni del posto, dovrà rispondere di omicidio stradale. Un’iscrizione d’ufficio per consentire all’indagato di difendersi e nominare i propri consulenti.


L’anziano, come era sua abitudine fare quasi ogni mattina, martedì stava recandosi al bar Sport per prendere il caffè. L’uomo, mentre stava attraversando le strisce pedonali a ridosso del bar in via Veneto, è stato falciato da una Ford Fiesta bianca. Terribile l’impatto con l’auto: sulla velocità del veicolo saranno compiuti accertamenti. L’uomo è finito una decina di metri più in là dal punto dell’impatto, rovinando sull’asfalto. Immediatamente l’automobilista si è fermato per cercare di prestargli soccorso, ma l’anziano era già morto sul colpo. L’anziano, residente in via Sarmazza, ex coltivatore diretto, era conosciuto da tutti per la giovialità e la generosità. Nonostante la sua età, non rinunciava alle sue passeggiate quotidiane. La famiglia del ragazzo che lo ha investito ha subito portato le proprie condoglianze ai famigliari di Pietro Ditadi: i fratelli Olindo e Mosè e la sorella Suor Gabriella, la cognata Graziosa Disarò e il nipote Roberto con il quale abitava nella stessa casa. Dopo l’estremo saluto, Ditadi sarà portato nel cimitero di Galta.


Intanto dopo la tragedia, il sindaco Danieletto spiega il perché della decisione di chiedere nuovi autovelox. «Le auto che scendono dal ponte sul Brenta in via Veneto», spiega, «acquistano velocità troppo elevata a ridosso delle strisce pedonali. Negli ultimi anni, gli incidenti pericolosi in questo tratto di strada e nelle ex provinciali sono aumentati del 30%. Nel frattempo, però, per aumentare i sistemi di controllo sulle strade del Comune, in questi giorni stiamo per installare il sistema targa system che verifica se ogni veicolo è in regola con assicurazione e revisione».


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