«Basta con i fagioli cinesi In mensa i prodotti locali»

Con il voto del consiglio comunale nasce il nuovo comitato tecnico dei genitori Proporrà come scegliere gli alimenti, a partire dall’appalto per i prossimi tre anni
Di Francesco Furlan
in foto uno dei piatti del menu dei bambini...
in foto uno dei piatti del menu dei bambini...

Basta con i fagiolini che arrivano dalla Cina, le lenticchie spedite da Canada e Turchia, i meloni maturati in Argentina e le fettine di tacchino a ritmo di samba. Il primo obiettivo del nascituro comitato tecnico della mensa, nel quale i genitori avranno la maggioranza, è quello di mettere sul piatto dei ragazzi che mangiano a scuola prodotti biologici a chilometro zero.

«Ne guadagneremo tutti: l’ambiente, le imprese locali, la salute dei nostri figli, e noi saremo più sicuri», spiega Marina Cottignola, una delle mamme che in questi mesi si è mobilitata per arrivare alla modifica del regolamento comunale di refezione scolastica che permettesse la nascita del comitato tecnico, già costituito in altre città italiane. La nascita è stata sancita lunedì sera con il voto del consiglio comunale: ora spetterà al sindaco attivarlo. Sarà un organismo consultivo e propositivo che darà ai genitori - che avranno 12 rappresentanti su 23 - maggiore possibilità di incidere sulle scelte del Comune e di Ames, a partire proprio dai capitolati degli appalti che definiscono cosa può o non può finire nei piatti del ragazzi, sono 12 mila i pasti sfornati ogni giorno da Ames. E guarda caso il prossimo appalto andrà in scadenza proprio ad agosto, perciò i genitori sono pronti a intervenire per promuovere nell’appalto prodotti biologici e locali, premiare le proposte che offrono stoviglie riciclabili e usano mezzi ecologici per il trasporto delle derrate. Con l’obiettivo di avere una mensa sostenibile, sull’esempio, per restare in zona, del comune di Campolongo, il cui progetto è stato premiato anche a Parigi per l’uso delle uova biologiche. «L’eventuale aumento dei costi per l’introduzione di prodotto biologici è nullo o irrisorio», spiega Roberto Longo, un altro dei genitori.

«Non vogliamo buttare via tutto quello che è stato fatto fino ad ora», aggiunge, «ma solo poter migliorare alcuni aspetti, per i nostri figli, per noi, e per il beneficio di tutta la città». Il comitato poi darà la possibilità ai genitori di richiedere l’intervento di esperti, come i nutrizionisti, per valutare e discutere i menu, sui quali è sempre molto difficile trovare l’accordo di tutti. «La nascita del comitato e il coinvolgimento dei genitori è positivo», spiega l’assessore all’Istruzione, Tiziana Agostini, «e visto che dovrà esserci un nuovo appalto sarà bene confrontarsi, anche se molte delle istanze dei genitori sono già state accolte, ma non per tutti i prodotti sarà possibile prevedere i prodotti a chilometro zero perché non tutti i prodotti si possono trovare sul mercato».

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