Bassorilievo con il duce rimosso dalla mostra

Cavallino. Il sindaco Orazio: «Solo una provocazione, non poteva restare lì» L’artista Ravagnan: «Sono amareggiato, non c’era nessun intento politico»

CAVALLINO. Espone un bassorilievo in legno con il profilo del duce ma viene censurato dagli organizzatori della mostra collettiva che gli fanno ritirare l'opera. È capitato a Cavallino-Treporti dove, proprio nelle due settimane comprensive della giornata della Liberazione e del Primo maggio, è stata allestita una mostra artistica con le opere di un buon numero di artisti locali, che hanno avuto la possibilità di mostrare al pubblico le loro creazioni.

Fra le opere a proposta libera pervenute all'organizzazione della mostra, che si è svolta nelle aule dell’ex scuola Pascoli di Cavallino, è arrivata una che raffigura in bassorilievo a più strati di legno Benito Mussolini con l'elmo e la divisa. «Me l'hanno fatta ritirare dopo due giorni di esposizione», spiega l'artista Dante Ravagnan, «con grande amarezza ho dovuto portarmela a casa nonostante avessi spiegato a tutti che non c'era nella scelta del soggetto alcuna motivazione politica. Da 20 anni mi diletto a realizzare ritratti in legno e potevo ritrarre qualsiasi soggetto. Come ho ritratto il duce potevo ritrarre Stalin e per me sarebbe stato lo stesso. Si tratta solo di una libera espressione d'artista senza alcun secondo fine».

Ma non l'hanno intesa in questo modo gli organizzatori dell'esposizione alla ex scuola Pascoli, patrocinata dall'amministrazione comunale di Cavallino-Treporti. «Se fosse stata esposta all'interno di una collettiva dedicata al Ventennio fascista», commenta il sindaco Claudio Orazio che è anche assessore alla cultura, «avrebbe avuto senso un'opera così, perché inserita in quel contesto poteva semplicemente evocare un ritratto in tema con la mostra. Ma esporla durante la settimana dedicata alla Liberazione nazionale aveva il sapore della provocazione bella chiara. Riteniamo corretta la scelta degli organizzatori della mostra di togliere l'opera dalla visione del pubblico, che avrebbe anche potuto interpretare in modo travisato le intenzioni dell'artista».

L'episodio del litorale arriva a pochi giorni dalle polemiche sollevate dalla messa di commemorazione in memoria di Benito Mussolini officiata il 25 aprile, giornata nazionale dedicata alla liberazione dalla dittatura fascista, nella chiesa di Loreggia in provincia di Padova.

Francesco Macaluso

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