Bassa marea record, Venezia all’asciutto

Venezia in secca. Bassa marea eccezionale e canali all’asciutto. Fanghi che emergono ai lati del Canal Grande e dei rii minori, difficioltà di circolazione anche per i mezzi di soccorso. Un panorama quasi inedito, a cui non eravamo più abituati. L’alta pressione e la siccità (non piove da più di un mese) unite alla luna piena (fase di sizigia) e alla «marea astronomica» in genere molto bassa in dicembre e gennaio hanno portato al record.
Una settimana di fila con acqua bassa sotto i meno 50 sul medio mare. E lo scavo dei rii che non si fa più da dieci anni, per via dei tagli alla Legge Speciale, mette in evidenza tutte le ferite della Venezia sommersa. Muri con le crepe, fondamente e gradoni in bilico, pietra d’istria e mattoni danneggiati da un moto ondoso che solo in questi giorni concede qualche tregua. Ieri pomeriggio poco dopo le 17 la marea ha raggiunto una soglia minima di meno 60 sul livello medio del mare. Più di un metro al di sotto dei valori «normali». Per un paio d’ore molti dei rii interni sono stati isolati. Impossibile il passaggio per i taxi e i barconi, difficile anche per i piccoli barchini con fuoribordo. La giornata festiva ha limitato al minimo i disagi, di ambulanze per fortuna non c’è stata grande richiesta. Ma il problema rimane. Anche perché l’alta pressione tenderà ad attenuarsi soltanto verso Capodanno. Dunque, ancora una settimana o quasi di basse maree eccezionali.
«Nella stagione invernale le basse sono frequenti, ma in questi giorni se ne sono verificate molte di seguito», spiegano allì’Ufficio maree di Ca’ Farsetti, un piccolo record». Nell’Ottocento le basse maree erano molto più frequenti. Anche perché nella Venezia di allora, quando i grandi canali non erano ancora stati scavati e l la laguna non era stata interrata, le bocche di porto non esistevano nella forma attuale, non si era ancora dato il via all’estrazione di acqua dal sottosuolo per le fabbriche di Marghera, l’erosione non esisteva. Dunque, le acque alte erano pochissime.
Anno “normale” il 2015 sul fronte acque alte. Sette le maree superiori a 110 concentrate nei due mesi di gennaio e febbraio, nella media anche le maree al di sopra dei cento centimetri. Le basse eccezionali (al di sotto dei 50 centimetri) erano state soltanto quattro nei primi mesi dell’anno. Adesso in pochi giorni il record è stato suoperato. Oggi pomeriggio, alle 17.30, è attesa una bassa marea «super». Condizioni favorevoli, spiegano all’Ufficio maree, perché si possa toccare un minima vicina ai meno 70. Difficoltà di comunicazione e anche situazione igienica precaria. Perché il mancato scavo dei rii dovuto al taglio dei fondi di Legge Speciale – dirottati da dieci anni tutti sul Mose – ha prodotto anche un accumulo di fanghi inquinati nei canali. E dietro il fango spesso si nascondono le ferite dei palazzi storici.
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