Basilica di Torcello, la denuncia del parroco: i turisti rubano le tessere dei mosaici

L'allarme lanciato da don Fornezza: "Portano via i tasselli dalla chiesa per ricordo". I mosaici, di epoca bizantina, abbelliscono i pavimenti della Basilica di Santa Maria Assunta
I mosaici bizantini del pavimento della basilica di Torcello
I mosaici bizantini del pavimento della basilica di Torcello
VENEZIA. Le tessere degli storici mosaici di epoca bizantina che caratterizzano la pavimentazione della Basilica di Santa Maria Assunta, finiscono nelle tasche dei turisti che, senza colpo ferire, non fanno altro che raccoglierli da terra per portarsi a casa un ricordo della loro visita a Torcello. Succede anche questo in quel luogo che solo un anno fa veniva celebrato per il suo millenario di storia, culla del culto cristiano, della cultura e della civiltà veneziana. Uno scempio che il parroco di Torcello denuncia ora con forza, tra la miriade di problemi che attanagliano questa isola della laguna nord.


«I turisti entrano nella Basilica con scarponcini o scarpe col tacco e camminano senza attenzione sopra i mosaici - dice don Ettore Fornezza - cosa che provoca il distacco delle tessere dagli storici mosaici, complice anche l'acqua salmastra che a volte, con l'alta marea, invade la pavimentazione dell'edificio. Le tessere saltano e c'è chi se le intasca per avere un ricordino speciale. Basterebbe fare come nella Basilica di San Marco dove, per evitare situazioni di questo genere, sono stati messi moltissimi tappeti. Qui evidentemente la questione non interessa, e allora pezzi della nostra storia finiscono chissà dove».


Magari su qualche comodino, in un contenitore di pietre o sopra una scrivania di qualche ufficio. Ma tessere di mosaici che non verranno ovviamente mai più recuperate. «E' una disperazione - allarga le braccia il parroco di Torcello - In questi giorni di pioggia stiamo facendo di nuovo i conti con le infiltrazioni e gli allagamenti sia nella adiacente chiesa di Santa Fosca. Nella prima l'acqua piovana scende inesorabilmente sulle pareti attraverso i grandi finestroni che non svolgono più il loro ruolo alla perfezione. Quindi giunge a terra e ricopre i pavimenti. E questo succede anche dove si trova il grande e pregiato mosaico che è la vera attrazione di questa Basilica. A Santa Fosca le grondaie intasate trattengono invece a lungo la pioggia, anche due o tre giorni, e così l'acqua casca dentro. E vogliamo parlare dei due grandi alberi che si trovano all'esterno e che non vengono potati?».


Situazioni al limite della criticità, secondo don Ettore, che ancora una volta alza la voce per segnalare ciò che accade a Torcello. «Dopo la mia protesta di sabato in merito ai lavori fermi da mesi al campanile, casualmente è arrivata ieri la Soprintendenza per fare un controllo - aggiunge - ma qui siamo di fronte alla storia di questa città, a un patrimonio di immenso valore che si sta sgretolando. E pensare ai turisti che si portano via le tessere dei mosaici deve far riflettere». Che ci siano anche solo diciotto residenti a Torcello poco importa, perchè sono poi centinaia di migliaia i turisti che ogni anno raggiungono l'isola per visitare il complesso monumentale della Basilica di Santa Maria Assunta. E proprio per questo la protesta di don Fornezza si fa sentire ancor più forte. Solo due giorni fa il sacerdote aveva rammentato la mancanza del sale lungo la strada, tanto da causare continue cadute per la presenza costante del ghiaccio sul selciato. Ora tocca alla pioggia e allo sgretolamento degli storici mosaici.

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