Bare, scheletri, lapidi: ecco la casa di Marcon trasformata per Halloween

E così i bambini della città si sono precipitati, accompagnati dai genitori, con tanto di trucco, cappelli a punta, matita nera e ragnatele disegnate sulla faccia. E la famiglia Zanatto, ha distribuito dolci e caramelle
Marta Artico

Bare che spuntano dal giardino, scheletri appesi agli alberi, lapidi disseminate nel prato. E poi moltissime zucche, luci psichedeliche, casse che emettono suoni e rumori spaventosi. La sera di Halloween, Carlo Zanatto, già consigliere e fino a poco tempo fa anche presidente della Pro Loco, ha aperto la sua abitazione di Marcon, in via Monte Cristallo, a chiunque volesse passare per vivere una serata all’insegna della notte delle streghe, ma anche a chi fosse in cerca di dolcetti.

E così i bambini della città si sono precipitati, accompagnati dai genitori, con tanto di trucco, cappelli a punta, matita nera e ragnatele disegnate sulla faccia. E la famiglia Zanatto, ha distribuito dolci e caramelle, ma soprattutto fatto vivere una serata “paurosa” ai bimbi, che si sono divertiti come non mai. La sua abitazione, è stata trasformata grazie alla sua creatività e fantasia, assieme a quella della moglie, in una vera “casa delle streghe e degli orrori”.

Teschi, scheletri e fumo: le immagini della casa di Halloween a Marcon

Con tanto di pentolone della strega, tuoni e lampi, c’era persino la nebbia finta che creava un’atmosfera “horror”, ossia la macchina del fumo di quelle che si utilizzano in discoteca. E poi effetti speciali e rumori trasmessi grazie a casse spia e impianti audio mimetizzati tutto intorno alla casa.

Zanatto ha realizzato una bara da solo, poi l’ha anticata mediante le macchine del diserbo, visto che ha una ditta di pulizie. Le zucche di Bottega in Campo intagliate e accese, hanno fatto il resto, assieme alla coreografia a tema. Nella casa degli orrori si poteva incontrare il “signore della peste” e figuranti in costume, rigorosamente a tema Halloween. La serata è andata a segno, tra caramelle, “dolcetto o scherzetto”, in attesa dell’edizione del prossimo anno 

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