Barconi abbandonati nel Piave e tonnellate di rifiuti

L’allarme di Federcaccia dopo la giornata ecologica 

SAN DONA'. Due barconi abbandonati sulle rive del Piave, allarme di Federcaccia dopo la giornata ecologica di domenica scorsa. Sono due imbarcazioni trascinate dalla corrente sulla sponda sinistra del fiume ai confini tra i territori di Noventa e San Donà.

La piena dello scorso novembre le ha scardinate dalla struttura del ponte di Barche a Fossalta e da allora sono rimaste sulle sponde e la vegetazione spontanea della golena. Ma potrebbero tornare in acqua da un momento all’altro e rappresentano una forma di inquinamento ulteriore. La piena del Piave si aggiunge così al comportamento incivile di tanti residenti nel territorio del Basso Piave che hanno preso le golene per luoghi in cui liberarsi gratuitamente di rifiuti anche pericolosi.

«Sono imbarcazioni del peso di diverse tonnellate», spiegano i responsabili di Federcaccia, «e rischiano di restare per mesi dove ora si trovano, visto che nessuno si è ancora mosso. Lo abbiamo evidenziato anche alle autorità pubbliche, senza che siano state adottate delle misure specifiche e siamo molto preoccupati». La proprietà del ponte di barche è stata informata e adesso dovrà attivarsi per recuperarle e riportale nell’area del ponte di barche.

Intanto, gli esiti della giornata ecologica hanno sollevato le proteste degli ambientalisti, in forte apprensione per il futuro del Piave invaso soprattutto dalle plastiche. La 21ª giornata ecologia è stata un successo. I volontari messi in moto da Federcaccia hanno trovato tonnellate di rifiuti abbandonati da sud a nord della Città metropolitana. Hanno passato al setaccio barene, grave dei fiumi, canali, arterie stradali. Il materiale più diffuso è la plastica, poi gli elettrodomestici di ogni genere, e ancora divani e cucine, pneumatici, accumulatori di auto, persino un quintale di frumento da semina e tanto altro. 450 volontari di Federcaccia, pescatori e altre associazioni di volontariato hanno incontrato e avuto i ringraziamenti da parte dei vari amministratori lungo l’asta del fiume. «La situazione è molto grave», ha detto il responsabile di Federcaccia, Luciano Babbo, «qui si impongono maggiori controlli perché davvero il Piave e le golene sono piene di rifiuti e questo rappresenta un vero e proprio allarme ambientale perché l’intero ecosistema viene compromesso da questa tragica abbondanza di rifiuti, segno che gli incivili hanno scambiato le golene per comode discariche». —


 

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