Barcavelox a Venezia, da maggio via ai controlli sulla velocità
Entro fine mese l’approvazione in consiglio comunale della modifica al regolamento per la circolazione acquea, poi le forze dell’ordine potranno avviare i controlli. Ora si attende il nuovo Piano del traffico acqueo

Barcavelox, adesso si parte sul serio. La modifica al regolamento per la circolazione acquea, approvato martedì mattina, 8 aprile, dalla giunta, è il passo decisivo verso l’operatività dei controlli elettronici per la velocità sull’acqua. Una legge approvata il 25 novembre scorso che prevede appunto l’introduzione del Si.Sa, il cosiddetto Barcavelox.
La modifica prevede di modificare l’articolo che riguarda i controlli sulla velocità, aggiungendo la possibilità di misurare anche attraverso l’utilizzo di apparecchiature elettroniche omologate. E in via sperimentale, fino al 13 dicembre 2026, anche di quelle per cui sia in corso la procedura di omologazione.
Il testo, proposto martedì dal sindaco Brugnaro e dagli assessori Michele Zuin (Mobilità acquea) e Elisabetta Pesce (Polizia locale) andrà già la settimana prossima in commissione e poi in Consiglio comunale per l’approvazione, entro il mese di aprile. A partire da maggio dunque i controlli potranno essere attuati anche con le nuove modalità.
Non ci sono più alibi, e non si torna più indietro. Un’ipotesi paventata due mesi fa dalle associazioni remiere del Gruppo Insieme, che avevano chiesto un incontro al prefetto e sollecitato il Comune ad attuare la norma.
«Un passo decisivo», dice l’assessore Zuin, «che adesso deve mettere ognuno di fronte alle proprie responsabilità». Entro i primi giorni di maggio saranno convocati nuovamente gli Stati Generali del moto ondoso. Per riunire categorie e operatori, enti e istituzioni, associazioni e forze dell’ordine. Un tentativo di convincere chi va per acqua a rispettare le norme, nell’interesse di tutti. «Certo non sarà la riapertura del dibattito», dice Zuin, «vogliamo informare le categorie del fatto che adesso i controlli ci saranno. Se non si vogliono le sanzioni bisogna andare piano».
Un deterrente dunque, alla ricerca del consenso impossibile tra chi non vuole regole e chi sogna un ritorno impossibile alla civiltà del remo. Ma in ogni caso un passo atteso da tempo. Non ci saranno alibi, perché il nuovo regolamento con la possibilità di utilizzare il Barcavelox una volta approvato dal Consiglio andrà anche alla Capitaneria e al Provveditorato, a tutte le forze dell’ordine e all’Autorità della laguna, nata proprio per riunificare le competenze sull’acqua.
Un passo necessario, perché alla vigilia della nuova stagione turistica molti sono i timori per un ulteriore aumento del traffico acqueo e del moto ondoso.
Altro passo sarà quello di approvare il nuovo Piano del Traffico acqueo. Da decenni la città lo attende, con la necessità di limitare i percorsi e le velocità nei rii più trafficati. Rivedendo anche le misure massime consentite e il rispetto della normativa su fumi e rumori. Non è soltanto la velocità infatti il problema per la delicata città storica. Ma anche la concentrazione di barche e motoscafi, natanti di ferro che non rispettano divieti e limiti di rumori. U
n sistema complesso, che ha bisogno di un governo particolare. Di gente che capisca la peculiarità di una città sull’acqua. Intanto si parte con i controlli. Da sempre una chimera. Prima per la mancanza dei sistemi di controllo. Poi perché questi non erano stati omologati. Infine per la valanga di ricorsi presentati e spesso accolti sulle modalità di controllo. Adesso c’è una legge del Parlamento in vigore. E volenti o nolenti, tutti dovranno rispettarla e farla applicare.
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