Barbara Penzo morì sulla Romea: per il pm una tragica fatalità
CHIOGGIA. È stata una tragica fatalità quella che è costata la vita a Barbara Penzo, l’assistente sociale chioggiotta di 30 anni morta il 1° marzo scorso lungo la Romea, all’altezza di Lughetto di Campagna Lupia. Nevicava abbondantemente quella mattina e sull’asfalto si era formato uno strato di ghiaccio. Barbara, che era incinta, sarebbe stata tradita proprio dalle condizioni atmosferiche. La Peugeot su cui viaggiava la giovane donna era andata a schiantarsi contro un Tir con targa ungherese, finendo poi fuori strada. Estratta ancora viva, la trentenne era morta poco dopo essere arrivata in pronto soccorso all’ospedale di Mestre.
Nessuna responsabilità, secondo il pubblico ministero Massimo Michelozzi, titolare delle indagini, è da imputare al camionista. Per questo il sostituto procuratore ha chiesto che la posizione del guidatore del mezzo pesante, indagato come da prassi per omicidio stradale, venga archiviata. Ora sull’istanza di archiviazione dovrà esprimersi il giudice per le indagini preliminari.
Una richiesta, quella del sostituto procuratore, basata sulle conclusioni della perizia sulla dinamica dello schianto affidata a un ingegnere. Gli accertamenti hanno chiarito che entrambi i veicoli procedevano a velocità moderata. E che ad un certo punto Barbara, diretta al lavoro all’Antica Scuola dei Battuti a Mestre, abbia perso il controllo della sua utilitaria. Un ruolo fondamentale sarebbe stato quello giocato dalla neve e dal ghiaccio.
A innescare la carambola mortale è stata, secondo la ricostruzione, proprio una manovra di Barbara che ha frenato perché davanti a sé si stavano formando incolonnamenti a causa del gran traffico e della neve. La Peugeot ha perso aderenza, iniziando a procedere a zigzag. La trentenne non è stata più in grado di controllare il veicolo, schiantandosi prima contro l’autoarticolato che viaggiava in direzione di Chioggia, poi finendo fuori strada dalla parte della gronda lagunare. Anche il Tir era uscito dalla sede stradale nell’estremo tentativo di evitare lo scontro con l’utilitaria.
La morte di Barbara aveva suscitato una vasta eco a Chioggia. Era una ragazza piena di amici, attiva al centro di ascolto della Caritas diocesana e con un passato da scout nel gruppo Agesci Chioggia 1. Da poco tempo si era sposata e stava aspettando un bambino. Al funerale, oltre un migliaio di persone aveva voluto tributarle l’ultimo saluto. In suo nome, i Salesiani e la Caritas hanno istituito una borsa di studio grazie ai fondi raccolti durante le esequie.
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