Baratta: subito un progetto per la Venezia del futuro, l’Europa sostiene le idee valide e cantierabili
Cari Amici, siamo in attesa delle decisioni conclusive sulla proposta della Commissione europea e non vogliamo esibirci in ottimismi eccessivi sulle misure che l’Europa attiverà.
Ma una cosa è certa: consistenti risorse addizionali saranno disponibili per interventi e nuove realizzazioni, e l’Italia rischia di trovarsi poco dotata di progetti compiuti, per non dire cantierabili.
Chi avrà progetti pronti farà fare bella figura al nostro paese, e potrà sperare di ottener vantaggi altrimenti difficili da immaginare. E attenzione: le disponibilità eccezionali che si prospettano condurranno il paese comunque in una condizione di ulteriore indebitamento. La fase che si annuncia quindi sarà seguita di nuovo da un’epoca di scarse risorse pubbliche. L’Europa ci offre cioè la possibilità di un “onda” di interventi sostenuti da ulteriore debito a buone condizioni, in quanto presentato ai mercati nella forma di finanza europea, e per una parte coperti da trasferimenti netti di risorse dagli altri paesi (il netto tra contributi in entrata e in uscita).
Queste possibilità sono subordinate alla validità dei programmi da sostenere e dei progetti che sapremo presentare in vari campi, coerenti con gli indirizzi espressi. La Commissione ha intitolato questo programma Next Generation EU. Molti di questi interventi possono riguardare realtà urbane. Per una città come Venezia, che presenta problemi rilevanti da risolvere con il concorso delle finanze pubbliche, è certo il momento di manifestarsi tra i “virtuosi” (e oggi virtuosi sono coloro che hanno progetti pronti e la capacità di presidiarne l’attuazione), di manifestarsi dotati di una seria capacità progettuale.
Mi parrebbe utile pensare da subito ad un “progetto Venezia- for Next Generation” che raccolga interventi di varia natura che possano passare al vaglio dei nuovi strumenti della UE, da presentare unitariamente al governo e per suo tramite all’Europa magari riattivando la legge speciale. Un programma articolato su alcuni capitoli con interventi realisticamente fondati su elaborazioni già compiute, da acquisire e completare.
Un programma che indichi chiaramente i soggetti attuatori nonché tempi credibili di avvio e realizzazione (vengono subito alla mente la manutenzione della laguna , i risanamenti da inquinamento in terraferma e nei canali, i mezzi di trasporto, le fognature e poi interventi su monumenti, l’abitabilità e l’ edilizia privata, la ricerca e la formazione, e iniziative che rendano la città attraente per l’insediamento stabile di soggetti e istituzioni di respiro internazionale). Il programma è bene comprenda anche il rafforzamento degli apparati tecnici delle strutture pubbliche atte a presidiare progettazioni, realizzazioni e vigilanza.
Il campo è vasto. C’è spazio per scelte oculate, da presentare in un’ottica che non sia solo quella della “città turistica” ma di una città complessa ma “reattiva”, che pensa alla prossima generazione. Il programma europeo nelle intenzioni della Commissione si configura per una parte come sostegno di fronte alle crisi, ma per la maggior parte prevede il supporto a iniziative per il domani. Mentre si predispongono misure di salvataggio per i soggetti più colpiti, l’Europa ci sfida con immediata concretezza a pensare al futuro. Agli amici veneziani dico: curare le tante ferite è urgente, ma non mancate questa occasione! Sarebbe davvero un peccato.
Coraggio!
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