Bar e take away in centro al posto delle banche

Nonostante il «blocco» votato dal Consiglio comunale e dalla giunta. Pellegrini: «Sono autorizzazioni precedenti» 

VENEZIA. C’è il blocco dei nuovi bar e il blocco dei take away. Ma i locali pubblici spuntano come funghi. Ultimi esempi, fra i tanti che ormai sfuggono al controllo, due esercizi che hanno aperto al posto di due banche, chiuse negli ultimi mesi. In Strada Nuova, a Santa Sofia il bar «Yuxi», sedie e tavolini.

Banco e cicchetti con cartelli in strada. Proprio di fronte allo storico bar con plateatico di Santa Sofia e ad altri due-tre esercizi. Sta per aprire anche in campiello Selvatico un altro bar della catena «Farini». Altri esercizi pubblici cominciano l’attività, soprattutto nelle aree di passaggio turistico e della nuova movida (Ormesini-Misericordia).

Eppure il Comune ha annunciato lo stop. Una delibera sul blocco dei «take away» e della vendita di cibo per strada è stata approvata lo scorso anno dal Consiglio comunale, su delibera proposta dal consigliere Paolo Pellegrini. Il blocco dei bar è un provvedimento approvato dalla giunta in ottobre. Fino ad allora per aprire non era necessaria alcuna licenza, bastava la presentazione di una «Scia», cioè il documento di inizio attività.

Adesso in teoria le nuove aperture sono bloccate. Ma il processo non si ferma. Botteghe artigiane, negozi di vicinato e locali del terziario – come le banche – lasciano il posto a esercizi turistici. Take away e bar, con plateatico annesso, ma anche gelaterie, pizza al taglio, negozi di souvenir e borse.

Possibile? «Ritengo che si tratti di attività che avevano presentato la domanda prima dell’approvazione delle delibere», dice Pellegrini, consigliere fucsia e presidente della commissione Commercio, «faremo delle verifiche. E chiederemo maggiori controlli ai vigili su questo tipo di attività».

Altri bar-ristoranti turistici hanno aperto con il trasferimento delle licenze vicine, come quello del ponte del Lovo. E la densità media di questo tipo di esercizi è in continuo aumento. Nonostante il grido di allarme lanciato dagli artigiani per la scomparsa delle attività tradizionali.

Adesso da fine agosto, dopo lo slittamento iniziale del termine previsto a maggio, partirà anche il nuovo contributo di accesso. Non sarà un disincentivo alle nuove aperture. Perché almeno per il primo anno non è prevista una diminuzione dal carico turistico. —


 

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