«Bar con delitto? No, è il Clap». Riapre il locale di Manuela Cacco

A Camponogara riprende vita il caffè che era gestito dalla donna in carcere per l’omicidio Noventa Lo conduce un ragazzo con le idee chiare: «Un posto tranquillo per stare tra amici senza slot machine»

CAMPONOGARA. «Cercherò di rilanciare questo bar creando un posto vitale per giovani, che faccia insomma dimenticare le vicende in cui è stata coinvolta l’ex titolare». Claudio Boscardin è il nuovo giovane gestore di “Clap Caffè” in via Arzerini 53, l’ex bar tabaccheria di Manuela Cacco, la donna di Camponogara coinvolta nel delitto della segretaria padovana Isabella Noventa, insieme ai fratelli Debora e Freddy Sorgato.

Il nuovo bar è scintillante e l’entusiasmo da parte del nuovo gestore non manca: «Sono originario di Trebaseleghe», spiega Boscardin, «e ho aperto questo bar prendendo l’immobile in affitto dal padre di Manuela Cacco. Ora abito qui vicino, a Calcroci. Non ho avuto problemi finora anche se fin da subito amici e conoscenti mi hanno chiesto se fossi sicuro di voler aprire il bar proprio nello stesso posto in cui c’era quello di Manuela».

Problemi? «Nessuno. Credo davvero che non ce ne siano e non ce ne saranno neanche in futuro, anche se qualcuno fra i miei amici qualche battuta l’ha fatta, spingendosi a soprannominarlo “Bar con delitto” e altri nomi allusivi alla vicenda. Va beh, la battuta ci sta».

Ma il lavoro è lavoro. «La mia intenzione invece è quella di distanziarmi completamente da quella gestione con cui non c’entro nulla, e concentrarmi a far funzionare un locale che potrebbe avere una clientela giovane e dinamica sempre più fitta».

Il bar è stato aperto con la nuova gestione dopo che il Comune di Camponogara aveva ritirato la licenza dell’esercizio all’ex barista e tabaccaia ora in carcere a Venezia. Ma non solo. Non c’è la vendita di sigarette al Clap Bar che si trova sulla strada che collega Camponogara a Dolo.

«La concessione alla signora Cacco per la vendita dei tabacchi c’è ancora», dice Boscardin, «ma è stata sospesa dai Monopoli di Stato in seguito al coinvolgimento nel delitto di Isabella Noventa».

Insomma, sarà un posto dove stare tranquilli con gli amici. «Ad esempio non credo che introdurrò nel mio bar macchinette mangiasoldi. Le slot sono un’ottima possibilità di guadagno ma che porta una clientela che può sfociare nella ludopatia e questa è una delle cose che voglio evitare ad ogni costo».

Al Clap Bar si preparano panini, snack e aperitivi, rimarrà aperto sia di giorno che di sera. «Spero», conclude il nuovo titolare, «che con il tempo questo posto sia ricordato più per la mia gestione, che spero positiva, che per i fatti legati a un vecchio processo».

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