«Bandiera blu? È il primo passo»

Bellemo (Ascot): «Tutti devono contribuire a un migliore ambiente»
Chioggia: Giorgio Bellemo G. Bellemo, S. Martino di Sottomarina e cappella rastaurata
Chioggia: Giorgio Bellemo G. Bellemo, S. Martino di Sottomarina e cappella rastaurata

SOTTOMARINA. Operatori della spiaggia pronti a contribuire al “mantenimento” della bandiera blu, ma con la partecipazione anche delle altre sigle. I gestori dell’arenile rispondono all’invito dell’amministrazione sulla necessità di fare squadra per ottemperare agli obblighi del riconoscimento ambientale ma precisano anche di aver sempre fatto la loro parte e di attendersi anche dall’amministrazione qualche impegno supplementare. «Ovvio che ci interessa la bandiera blu», commenta Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, «é una cartina di tornasole per il turismo balneare di estrema importanza. In questo senso l’impegno degli operatori c'è tutto, c’è sempre stato e ci sarà. Credo che l’assessore Silvia Vianello e l’ufficio Ambiente dovrebbero anche riconoscere il contributo apportato da alcune categorie proprio a ridosso di Natale quando si dovevano raccogliere tutti i dati da trasmettere». Bellemo ricorda che sulle informazioni, le postazioni numerate e la dotazione di ausili mobili per persone disabili gli operatori hanno investito molto e sono pronti a farlo ancora. «Vorremmo però», precisa, «che i tempi della politica fossero aderenti alle istanze che vengono presentate. Istanze che sono la fotografia di una mutata dinamica richiesta di servizi che devono essere offerti per essere adeguati ai tempi. Ritengo ci siano due tempi e due modi di intervenire. Se é vero che il turismo rappresenta oggi l’azienda più importante e, nella fattispecie, quella balneare, va riservata maggiore attenzione a questo comparto. Una città non vive solo di residenziale o di centri commerciali senza valorizzare quello che già c’è. Forse si presta più attenzione ad alcune realtà imprenditoriali che ad altre». Un appello poi alle altre categorie. «Altri attori», aggiunge Bellemo, «devono contribuire fattivamente ad un miglioramento delle qualità ambientali e non solo delle acque. Sull’imposta di soggiorno (non tassa) se ne può discutere, ma non avendo posizioni ideologiche a prescindere. Servono una valutazione sull’opportunità di una card dei servizi e un ragionamento prima della stagione sui riflessi negativi che comporterà l’applicazione della Tares».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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