Banda larga poco diffusa rivoluzione medica frenata

Addio ad oltre un milione di ricette rosse, prime sperimentazioni negli studi Allarme di Scassola: «Rete Internet inadeguata, per noi un aggravio di lavoro»
Di Mitia Chiarin
In tempi record sono stati ultimati i lavori di messa in sicurezza deisoffitti del quarto piano, ala est, dell'ospedale di Conegliano, interessatidalla caduta di alcuni calcinacci lo scorso 30 marzo. Dal 3 giugnoambulatori e Day Surgery saranno nuovamente operativi nella loro sede - Un ambulatorio di Chirurgia all'ospedale civile
In tempi record sono stati ultimati i lavori di messa in sicurezza deisoffitti del quarto piano, ala est, dell'ospedale di Conegliano, interessatidalla caduta di alcuni calcinacci lo scorso 30 marzo. Dal 3 giugnoambulatori e Day Surgery saranno nuovamente operativi nella loro sede - Un ambulatorio di Chirurgia all'ospedale civile

«Per ora siamo nella fase sperimentale: la software house è al lavoro per la codificazione della diagnostica e della prestazioni e sono in corso sperimentazioni e prove con gruppi di medici di famiglia. Contiamo nel giro di alcune settimane di arrivare finalmente anche alla dematerializzazione della ricetta rossa. Ma i problemi di fondo restano». Maurizio Scassola, presidente dell’Ordine dei medici di Venezia, e da fine marzo anche vicepresidente della struttura nazionale, spiega la rivoluzione della ricetta rossa che da ieri è stata messa nel dimenticatoio nella Regione Veneto.

Una scomparsa non immediata visto che ci sono ancora problemi con i sofware destinati ai medici di base e ci vorranno alcune settimane per mettersi in regola. Nei mesi scorsi anche le ricette rosse per le farmacie erano state messe da parte, sostituite da un collegamento diretto, telematico, tra medico di base e farmacie. Ora, con la stessa logica, visite specialistiche ed esami per i pazienti vengono subito comunicati all’Asl e al Ministero dell’Economia e delle Finanze dal medico di base. Al paziente andrà in mano solo un foglietto, bianco, con il promemoria per andare in farmacia a ritirare il farmaco o prenotare la visita al Cup, il centro prenotazioni. Una novità che produce in Veneto un risparmio di quasi 3 milioni e 300 mila euro, e che interessa una montagna di carta: nel territorio dell’Asl 12, 2 milioni e 750 mila le ricette rosse farmaceutiche spese in un anno e un milione e 170 mila le ricette rosse per prestazioni specialistiche utilizzate per visite ed esami presso le strutture pubbliche e accreditate.

Scassola però mette in guardia: l’avanzamento tecnologico che produce risparmi nella stampa di ricettari, da oggi non più utili, viene vanificato sostanzialmente dall’arretratezza delle reti di trasmissione dei dati. «Purtroppo tutti gli studi dei medici segnalano la difficoltà dei collegamenti: si attende anche a lungo di avere la linea per la trasmissione dei dati e questo porta ad allungare i tempi di lavoro. L’arretratezza italiana sul fronte della banda larga, quindi, sta frenando fortemente il rinnovamento dei processi di informatizzazione», spiega il presidente dell’Ordine, che invita la Regione Veneto e il governo a premere per la rapida diffusione della banda larga per promuovere la medicina territoriale e di gruppo.

«Con decine e decine di operazioni da eseguire», spiega Scassola, «abbiamo evidenziato negli ultimi dodici-diciotto mesi un aggravio di lavoro, stimato in circa il 10 per cento, e anche gli studi di medici che scelgono di comperare nuovi computer per velocizzare le prestazioni finiscono, con queste linee lente, con il lavorare di più e visitare meno pazienti perché i tempi si allungano».

Per l’Ordine dei medici di Venezia, senza un potenziamento delle reti internet nel territorio, quindi, «la medicina territoriale e di gruppo che permette aggregazioni, con assunzioni di infermiere e segretarie, rischia di essere bloccata da una rete informatica inadeguata».

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