Banda di ladri maratoneti Auto degli atleti svuotate
MIRANO. Finti maratoneti intrufolati nelle gare: si aggirano tra le auto dei partecipanti, in tenuta sportiva, ma in realtà sono ladri professionisti. Uno scenario perfetto per agire indisturbati alla luce del sole: un parcheggio pieno, il viavai di atleti, i proprietari delle vetture pronti ai nastri di partenza e l’attenzione del pubblico tutta spostata sulla corsa. Intanto la banda dei finti podisti può passare in rassegna le auto incustodite e rubare tutto, senza destare sospetti.
L’ultima volta è successo venerdì, al quartiere Aldo Moro di Mirano, alla partenza della prima edizione della “Corri su e zo par el Taio” organizzata da Asd Barizza Sport e Centro nazionale Libertas. Per non dare nell’occhio i ladri hanno evitato anche di scassinare le portiere, servendosi di un telecomando “passepartout” che intercetta le frequenze delle aperture centralizzate, ne copia la traccia ed è in grado di replicarla. In questo modo a tutti è sembrato che quelli intenti ad armeggiare nel bagagliaio delle auto in sosta fossero i proprietari. Invece erano ladri, che agivano simultaneamente e che hanno recuperato un bel bottino.
Almeno una decina i furti messi a segno in pochi minuti. Amara la sorpresa per i podisti a fine gara. Hanno trovato le vetture come le avevano lasciate, ma vuote. Durante la corsa sono sparite autoradio, cd, navigatori satellitari, telefonini, computer di atleti che tornavano dal lavoro, borselli con denaro, documenti e perfino le stesse borse con il cambio.
Ai più non è rimasto che salire in auto e passare dai carabinieri a sporgere denuncia, ancora in tenuta da gara. Eppure i controlli non erano mancati, ma distinguere i proprietari delle automobili dai predoni non è stato semplice. Non è neppure la prima volta che accade e sempre in occasione di manifestazioni sportive.
Era successo, in analoghi appuntamenti, anche a Noale, Scorzè e in Riviera, con le auto dei maratoneti derubati mentre i proprietari sudavano verso il traguardo. Tanto che gli organizzatori parlano di una vera e propria banda specializzata in razzie durante gli eventi sportivi.
«La raccomandazione», spiega Giuliano Barizza, uno degli organizzatori, «è di non lasciare nulla in vista in macchina, non chiudere con il telecomando, ma con la chiave oppure controllare che il segnale non venga copiato». Come? Appena chiusa l’auto con il classico dei bip-bip, controllare che la vettura non lampeggi più, non oltre il dovuto. Altrimenti significa che il segnale del telecomando è appena stato clonato. Per molti podisti non è stato il meteo il peggior disagio delle ultime corse.
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