Banda assaltava negozi e officine in tre hanno patteggiato la pena

Due anni e sette mesi per Giuseppe Torre, due anni e sei mesi per Andrea Battistetti e un anno e sei mesi per Alfio Musumeci, di Campalto e Marcon. A processo Andrea Stefani e Valentina Girardi
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.05.2014.- Cittadella della Giustizia, Piazzale Roma
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.05.2014.- Cittadella della Giustizia, Piazzale Roma

Poco più di venti giorni fa il giudice dell’udienza preliminare Massimo Vicinanza aveva ritenuto che le pene sulle quali era stato raggiunto l’accordo tra accusa e difesa erano state giudicate incongrue.

Ieri, invece, dopo che sono state ritoccate verso l’alto, i patteggiamenti sono andati in porto e il magistrato ha letto le sentenze: due anni e sette mesi di reclusione per Giuseppe Torre (35 anni di Campalto), un anno e sei mesi per Alfio Musumeci (36, Marcon) e due anni e sei mesi per Andrea Battistetti (30, Campalto). Mentre Andrea Stefani (36 anni, Favaro) e Valentina Girardi (31, Mestre) hanno scelto il processo, che inizierà il 13 luglio davanti al giudice monocratico, visto che sono stati rinviati a giudizio.

Nell'ordinanza di cautelare che li aveva colpiti sono contestati ben 13 furti: due alla Maison du monde a Borgo Pezzana, altrettanti alla Officina Ccc Ferrarese a Mestre e Quarto d’Altino, sempre due anche alla Ludoteca Bimbilandia nei pressi di Auchan, quindi al Maxizo di Marcon, nel negozio di souvenir di campo San Salvador della ditta Stefan nel cuore della città insulare, alla discoteca Palmariva di Portogruaro, nella sede dell'azienda Sassuol Ceramiche di Maserada, in provincia di Treviso, ancora nella macelleria Ragazzo e in un abitazione a Gardigiano di Scorzè, infine nell'officina di Marghera dei fratelli Giacomin. A Maserada il colpo aveva fruttato una pistola, che Stefani e Torre avrebbero rivenduto e per questo dovevano rispondere, oltre che del furto, anche di detenzione e porto di un'arma. Nella macelleria di Gardigiano, invece, non avevano trovato denaro liquido in cassa, allora si erano accontentati di prosciutti, culatello e salami. In discoteca, invece, avevano quasi distrutto una parete per riuscire a tagliare la cassaforte a muro. In alcune occasioni i furti erano andati a vuoto, in un'altra, quando stavano con tutta evidenza puntando ad un obiettivo a Quarto d'Altino, erano stati intercettati da una Volante della polizia. Doveva sembrare un controllo casuale e così, infatti, Torre e Stefani avevano pensato, visto che nei giorni seguenti avevano continuato a ideare e organizzare furti. Quella sera, era il 19 agosto, i poliziotti in divisa avevano fermato i due sulla strada, sapendo quello che dovevano fare perché i colleghi che stavano intercettando i cellulari degli indagati erano a conoscenza di ciò che avevano intenzione di mettere a segno. Nell'auto avevano trovato una smerigliatrice angolare flex, dischi di ricambio, cacciaviti vari e un piede di porco.

Ieri, le pene sono state ritoccate di un mese per Torre , di sei mesi per Musumeci, mentre per Battistetti è salit6a di un anno rispetto all’accordo iniziale. Stefani, che aveva trovato un accordo per due anni e mezzo, ha preferito scegliere il processo in aula piuttosto che aumentare anche di un mese la pena.

Giorgio Cecchetti

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