Banconote false: 18 mesi all'avvocato Ceccato
MIRANO. Soldi falsi: pena di un anno e mezzo al tribunale di Trento per l'avvocato miranese Florindo Coccato. Processo fuori regione per Florindo Ceccato, l’avvocato di Mirano denunciato in Cadore e arrestato a Spinea, dove ha lo studio legale. È accusato di detenzione di 12 mila euro in banconote taroccate e illecita spendita. L’operazione è stata fatta dai carabinieri e dal procuratore capo di Belluno, Francesco Saverio Pavone, ma il rito si celebra nel vicino capoluogo trentino, per evitare conflitti d’interesse con Venezia, visto che Ceccato è anche un giudice di pace a Padova.
L’uomo era stato arrestato dopo aver cercato di spendere un pezzo di 50 euro falso per pagare il conto di un caffè, una brioche e un pacchetto di caramelle al bar La Stua di Valle di Cadore; era seguita la perquisizione sia sul luogo di lavoro, il suo studio a Spinea, che a casa a Mirano. Era stato portato nel carcere di Belluno, dove ha aspettato l’udienza di convalida. Il giudice per le indagini preliminari bellunese Vincenzo Sgubbi ha convalidato l’arresto, ma concesso gli arresti domiciliari, su richiesta del legale di fiducia Andrea Faraon, che ha puntato sul fatto che il suo assistito era incensurato e sui suoi problemi di salute. L'avvocato Ceccato è uno tra i più noti della terraferma veneziana. Noto esponente di destra era stato candidato alle elezioni a sindaco di Mirano nel 1998.
Oggi l’udienza e i 18 mesi di pena, mentre ci saranno tempi più lunghi per la sua eventuale sospensione dall’attività forense. Di solito ci vuole almeno un mese e mezzo per arrivare a una decisione. Da verificare poi la posizione della 50enne ucraina trovata in compagnia dell’avvocato e domiciliata all’indirizzo dello studio legale di Spinea. La donna è stata denunciata a piede libero per il reato di detenzione di banconote false in concorso. Sarebbero più di 30 le banconote false smerciate nei negozi bellunesi, negli ultimi due mesi. I carabinieri sono al lavoro per capire se sono anche questi riconducibili all’attività illecita di Ceccato e vogliono capire cosa si nasconde dietro a questo traffico. L’obiettivo è sapere chi ha rifornito il legale, dove venivano stampati questi soldi e, soprattutto, se Ceccato sia stato l'unico ad aver smerciato le banconote fasulle.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia