Bancomat clonato. La banca paga
MIRANO. Un bancomat clonato in modo anomalo, tremila euro spariti nel giro di pochi giorni e il rifiuto della banca di restituire i soldi rubati dai ladri. Alla fine, però, a spuntarla è stata una pensionata veneziana, Maria Poinelli, che ad aprile 2014 era stata vittima dell’ingegnoso e criminale stratagemma. Grazie all’intervento dell’associazione di consumatori Adico e alla caparbietà della vittima, dopo oltre un anno di battaglie, raccontate anche al tg satirico “Striscia la notizia”, la vicenda è giunta finalmente al suo lieto fine: l’arbitro bancario, a cui Adico è ricorsa dopo aver più volte tentato di ottenere l’importo dalla banca dove la signora aveva prelevato, ha infatti riconosciuto il rimborso della cifra sottratta. Questi i fatti: è il 4 aprile dell’anno scorso quando Maria Poinelli si reca allo sportello bancomat della Bnl di Mirano, in via Battisti, per prelevare alcuni contanti. L’operazione va a buon fine, ma subito dopo il prelievo, la pensionata inserisce di nuovo la carta bancomat per richiedere l’estratto conto e scopre così che inspiegabilmente lo sportello le rifiuta l’operazione, segnalando all’utente il codice Pin non valido. Dopo altri tentativi a vuoto, la donna rinuncia e alcuni giorni dopo, il 10 aprile, si reca alla Bnl di Mestre per chiedere chiarimenti, convinta che la carta si sia smagnetizzata. Scopre invece che a Mirano, dopo il prelievo, lo sportello non ha restituito la carta bancomat di proprietà dell’utente ma un’altra, la cui titolarità appartiene a un soggetto terzo e che, tra l’altro, risulterà poi rubata. Insomma, la carta della donna è stata clonata e quella che le è rimasta in mano, espulsa dallo sportello automatico, non era la sua. Quel che è peggio, chiedendo l’estratto conto, si sono confermati tutti i timori: alla donna sono stati infatti prelevati tremila euro in varie tranche da 500. La signora Poinelli blocca subito la carta e presenta denuncia ai carabinieri. Allo stesso tempo chiede alla propria banca il disconoscimento delle operazioni e il rimborso degli addebiti. Richiesta, però, non accolta. Così la cliente si affida all’ufficio legale dell’Adico, che intraprende un lungo braccio di ferro con l’istituto di credito, il quale però nega ogni rimborso, sostenendo che la cliente si è mossa con poca prudenza. La vicenda finisce anche in tv. Serve l’arbitro bancario per decidere che, alla fine, la signora Poinelli non ha commesso alcuna leggerezza e che lo scambio del bancomat è di fatto avvenuto all’interno della banca. Per il presidente di Adico Carlo Garofolini: «È stata una battaglia lunga e la vittoria, in qualche modo, può definirsi storica».
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