Bancarottiere latitante arrestato a Santo Domingo

Antonio Ramondetti aveva gestito vari hotel di lusso, fra cui il San Clemente di Venezia. Deve scontare una pena di 6 anni e mezzo

VENEZIA. La Guardia di Finanza Di Torino ha arrestato il latitante internazionale Amato Ramondetti. Dopo una condanna definitiva a 6 anni e mezzo di carcere per bancarotta fraudolenta, si era rifugiato sull’isola di Santo Domingo, sfuggendo alla cattura. A localizzarlo sull’isola caraibica sono stati i finanzieri del Comando Provinciale di Torino, con l’ausilio del Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip)-Interpol. Torinese, 69 anni, Ramondetti si era rifugiato a Santo Domingo l’estate scorsa, poco prima della definitiva conferma da parte della Corte di Cassazione, l’11 luglio 2014, della condanna a 6 anni e mezzo di reclusione, inflittagli dalla Corte di Appello di Torino nell’aprile 2013. Condannato in primo grado a 8 anni di carcere, la sentenza, infatti, era stata parzialmente riformata in secondo grado, con una riduzione della pena, ma con la sostanziale conferma dell’accusa di bancarotta fraudolenta aggravata, in concorso con Giulio Lera, in relazione al fallimento di diverse società del gruppo Turin Hotels International, dagli stessi amministrato ed attivo nella gestione di alberghi e ristoranti di lusso, tra i quali il San Clemente di

Venezia, l’Hotel Turin Palace di Torino, l’Excelsior Palace di Rapallo, il Bentley di Genova, l’Excelsior di Catania, i due Grand Hotel Santa Lucia e Oriente di Napoli nonché lo storico ristorante «Del Cambio» di Torino, celebre per aver annoverato tra i propri abituali clienti il Conte Camillo Benso di Cavour. Accusato di aver causato un dissesto finanziario per oltre 40 milioni di euro, che includeva indebiti prelievi di denaro dalle casse societarie per 15 milioni di euro, Ramondetti si sentiva ormai al sicuro all’ombra delle calde spiagge dominicane, fino a quando, sabato scorso, è stato individuato. Così, ieri, l’uomo, giunto in Italia, è stato tratto in arresto dai militari del Gico di Torino - con la collaborazione dei Finanzieri del Gruppo di Malpensa - e condotto nel carcere di Busto Arsizio, a scontare la pena stabilita dalla giustizia italiana.

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