Bancarotta fraudolenta in tre rischiano il processo
Tutto nasce dal fallimento della Trade Blu, la società che gestiva lo Showroom Secondo l’accusa sarebbero state acquistate provviste senza mai saldare il conto
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MIRANO. Rischiano il processo per bancarotta fraudolenta e per bancarotta documentale gli ex soci della Trade Blu srl, la società che gestiva la discoteca Showroom a Noventa Padovana in via Noventana. La richiesta di rinvio a giudizio è stata formulata dal pm Luisa Rossi nei confronti di Luca Rinaldo di Mirano (difensore il penalista Pietro Someda); Federico Danieletto di Padova (avvocato Alberto Di Mauro) e Roberto Marchiori sempre di Mirano (avvocato Giuseppe Lombardino).
Il prossimo 13 marzo l’udienza preliminare davanti al gup Mariella Fino, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta.
Tuttavia Marchiori ha chiesto di essere ammesso al rito abbreviato. Tutto nasce dal fallimento di Trade Blu dichiarato dal tribunale di Padova il 25 giugno 2014.
Gli atti del procedimento vengono trasmessi in procura e decolla l’indagine.
Secondo la pubblica accusa nella stagione invernale 2013, per alcuni mesi, sarebbero stati acquistate provviste per il locale (bevande e alimenti), ma il conto non sarebbe mai stato saldato: dal mancato pagamento delle forniture, la contestazione del reato di bancarotta fraudolenta.
Con l’aggiunta della bancarotta documentale: sarebbe stata distrutta la contabilità per rendere impossibile la ricostruzione del movimento degli affari. Tuttavia le difese puntano a una ben diversa ricostruzione dei fatti perché, nel gennaio 2013, era avvenuta l’integrale cessione delle quote di Trade Blu.
«Gli acquirenti», spiega Luca Rinaldo, «comprano prendendo possesso dei beni, dei conti correnti e delle garanzie bancarie grazie alle quali fanno operazioni e gestiscono, per un po’, la discoteca. Ma, a fronte di quella cessione societaria, noi non siamo mai stati pagati».
Secondo la procura la cessione è fittizia; mentre i tre imputati, che si ritengono danneggiati, sostengono che è reale. «Non ci viene saldato nemmeno l’affitto dell’azienda. Nel frattempo la Trade Blu è dichiarata fallita e noi ci ritroviamo nei guai, anzi costretti a fronteggiare i danni provocati da altri». Non a caso era stata presentata una denuncia che, contro le speranze di Rinaldo, rischia di finire in un nulla di fatto archivio (la procura ha chiesto l’archiviazione).«La prova che noi siamo la parte danneggiata? Io, in qualità di fidejussore, sto pagando ogni mese i danni provocati da altri».
Da qui la scelta di affrontare il processo.
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