Banca Intesa lascia tre sedi restyling in piazzetta Matter
Banca Intesa chiude tre filiali e accorpa le sedi nel palazzetto storico di piazzetta Matter, che diventerà l’hub cittadino dell’istituto di credito. La riorganizzazione della banca, che come altre sta ottimizzando gli spazi e chiudendo le filiali più piccole per accentrare i servizi e risparmiare senza tagliare personale, vedrà a brevissimo una rivoluzione degli spazi, che lascerà nuove vetrine in cui specchiarsi in città.
Chiusure. In sostanza, entro il mese di giugno chiuderà i battenti la filiale di viale Vespucci, mentre a ottobre la stessa sorte toccherà alla filiale di via Piave e alla più famosa sede di Banca Intesa Sanpaolo all’angolo di via Lazzari, di fronte al centro Le Barche. Il piano d’impresa che scade nel 2017, infatti, ha previsto la riorganizzazione della rete territoriale, creando filiali più grandi e più moderne, ma lasciando orfane zone abituate ad avere la banca a due passi.
Nessun taglio. Il personale verrà spalmato e redistribuito nella sede di proprietà di piazzetta Matter, a due passi dalla torre di Mestre, un palazzo storico dove di spazio ce n’è in abbondanza. Il restyling porterà all’utilizzo di vari piani dell’edificio, che diventerà un vero e proprio hub. La banca di piazzetta Matter verrà ristrutturata con il new concept, un nuovo modo di concepire la filiale nell’ottica dell’accoglienza della clientela e della valorizzazione degli spazi di consulenza. Comodi divanetti all’entrata in quella che dovrebbe diventare nella filosofia della ristrutturazione, la piazza “dell’economia reale”; macchinetta del caffè di ultima generazione, personale addetto alla consulenza, prenotazione degli appuntamenti, ma anche sportelli evoluti aperti 24 h che consentono di effettuare ogni tipo di operazione, orario prolungato fino alle 20 e apertura il sabato mattina. Una riorganizzazione, in altre parole, mirata alla riduzione dei costi e alla valorizzazione degli immobili di proprietà.
Edifici sfitti. Tre anni fa aveva chiuso la filiale Intesa di piazza Carpenedo, una sede bella ma in affitto, dove oggi c’è il Caffè Retrò. I clienti ora si recano nella sede di via San Donà, che non ha un parcheggio neanche a cercarlo con il lanternino e chi lascia l’auto in strada rischia di impiantare il tram. Sempre a Carpenedo qualche mese fa ha chiuso i battenti anche Unicredit e l’unico bancomat è quello del Banco San Marco. L’hub di piazzetta Matter, si trova in zona pedonale e all’interno del quadrante di via Pio X, dove è rimasto attivo il varco Ztl: sarà difficile trovare parcheggio per chi ha difficoltà a camminare e non possiede il pass Ztl. Un anno fa a due passi, in via Pio X, aveva chiuso Bnl, che aveva abbandonato la Torre incompiuta di San Lorenzo. Se la sede di via Lazzari rimarrà vuota, lascerà un buco notevole in centro città, andandosi ad aggiungere ai tanti edifici rimasti vuoti in centro.
Sindacati. «Se agli inizi degli anni Ottanta», spiega Francesca Salviato di Fisac Cgil (federazione italiana sindacato assicurazioni credito), «c’era la corsa agli sportelli per occupare ogni spazio libero in tutti quartieri, oggi si torna indietro, è troppo oneroso: l’orientamento è quello di accorpare filiali con modalità diverse dando un servizio qualificato e puntando sulle operazioni di consulenza. L’importante è che non ci siano ricadute a livello occupazionale, cosa che non avviene». A confermare che non ci saranno tagli, anche Alessandro Bianchi, segretario regionale e responsabile veneziano della Uilca Uil (credito esattorie e assicurazioni).
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