Banca del Veneziano a confronto

Stasera l’assemblea dei soci sulla fusione con Banca Annia

CAMPONOGARA. Banca del Veneziano, storica banca della Riviera del Brenta che ha sede amministrativa a Mira si fonderà con la Banca Annia e stavolta la parola passa ai soci. Questa sera infatti si terrà il primo faccia-a-faccia della base sociale di Banca del Veneziano, con il Consiglio d’amministrazione (CdA) in vista della fusione che verrà proposta all’assemblea straordinaria domenica 11 dicembre all’Hotel Russott a Mestre. Il primo incontro con i soci si terrà stasera alle 18.30 nella sala del Teatro Dario Fo di Camponogara.Sono invitati a partecipare i soci delle filiali di Bojon, Campagna Lupia, Camponogara, Liettoli, Prozzolo e Sottomarina. «L’incontro è stato organizzato», dice la dirigenza dell’istituto di credito, «per far comprendere a tutti i soci interessati i passaggi strategici del progetto di fusione, sostenuto dalla Federazione veneta delle Banche di credito cooperativo (Bcc) e approvato da Banca d’Italia».

Nello specifico, il CdA andrà a tratteggiare i vantaggi della fusione con Banca Annia. «I vantaggi della fusione», spiega la dirigenza di Banca del Veneziano, «sono così sintetizzabili: il mantenimento di tutte le filiali attualmente attive, l’istituzione di due presidi a Mira e a Bojon per il mantenimento dei rapporti con i soci e i clienti, la salvaguardia dei livelli occupazionali. In sintesi, la Banca del Veneziano nella futura realtà vedrà rafforzati i valori su cui ha sempre creduto e ispirandosi ai quali ha sempre lavorato: territorio, giovani e famiglie, piccole e medie industrie e Istituzioni. Il rafforzamento di uno “stile” vicino alla comunità e al territorio che è proprio del credito cooperativo». Nei giorni scorsi va ricordato si è consumata la cessione di sei filiali della Banca del Veneziano da parte della Banca di Credito Cooperativo Pordenonese. cioè quelle di Caorle, Concordia Sagittaria, Eraclea, Pramaggiore, San Donà e San Stino di Livenza. La cessione delle filiali nell’area del Veneto Orientale porta nelle casse della banca veneziana 2,3 milioni di euro.

Alessandro Abbadir

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia