Banca degli Occhi: gara di solidarietà dopo il blitz dei ladri. Danni per 700 mila euro
VENEZIA. Venti strumenti medici per curare le malattie rare degli occhi. Alcuni dei quali arrivati da pochi giorni. Un furto da oltre mezzo milione di euro, cui se ne aggiungono altri 200 mila per la mancata attività: sono che azzera l’attività dei tre ambulatori destinati ai pazienti con malattie molto difficili da curare, della Banca degli Occhi, presieduta da Giuseppe Di Falco.
Il furto avvenuto la notte di martedì mette a dura prova l’attività della stessa struttura che continua a funzionare nella parte destinata ai trapianti, alle donazioni di cornee e alla ricerca.
«Un patrimonio - sottolinea una nota della Fondazione - che era stato accumulato in anni di lavoro».
Intanto, però, è già scattato il tam tam della solidarietà. Tre aziende si sono fatte avanti nel frattempo per agevolare la messa in attività degli ambulatori, e tanti cittadini si sono mobilitati per aiutare l'ambulatorio a riprendere l'attività il prima possibile. «Il piano d'emergenza attivato per la gestione dei pazienti - afferma il direttore, Diego Ponzin - è stato avviato nell'immediato: stiamo operando in sinergia con il sistema pubblico. Le situazioni più gravi sono state prese in carico da subito e dirottate sugli ambulatori dell'Ospedale Civile di
Venezia; i pazienti che hanno in corso terapie non posticipabili verranno gestiti all'ospedale dell'Angelo, i pazienti con appuntamenti programmabili già fissati vengono invece tutti richiamati per la riprogrammazione delle visite. Appena avremo il nulla osta per quanto riguarda la fruibilità della struttura ambulatoriale, cercheremo di ritornare operativi, contiamo di farlo entro un paio di settimane grazie all'offerta già ricevuta da parte di alcune aziende di anticipare l'utilizzo di alcuni strumenti per ripartire almeno con l'attività di base».
Attraverso i canali della Fondazione (sito www.fbov.org e pagina Facebook) una raccolta fondi per l'Emergenza Ambulatori attraverso bonifico bancario con la causale «Emergenza ambulatori».
Furto su commissione. Si tratta di un furto su commissione come ne sono accaduti diversi negli ultimi anni all’interno delle strutture sanitarie venete. Spariscono strumenti e accessori di grande valore. Sono destinate al mercato clandestino dell’Est Europa. Sull’accaduto indaga la polizia.
I ladri, almeno tre, sono entrati in azione intorno alle 4 nel padiglione Rama. Per raggiungere gli ambulatori che successivamente hanno svaligiato, hanno rotto una finestra che si trova sul retro dello stabile. Una volta all’interno si sono divisi i compiti e ognuno ha preso di mira uno degli ambulatori. All’interno di questi ci sono gli strumenti più sofisticati dell’intera Banca degli Occhi. Sono i mezzi con i quali i medici della struttura curano le malattie rare agli occhi. Ogni anno in quei tre ambulatori transitano seimila pazienti. Si tratta di strumenti che sono il top di quanto offre, in questo momento, la tecnologia nella cura di malattie oculistiche rare. E sono stati acquistati con i soldi delle donazioni di enti e privati.
I ladri hanno agito in una decina di minuti. Infatti quando sono stati all’interno hanno fatto scattare l’allarme collegato con la sala operativa della società che gestisce la sicurezza del centro. A sua volta l’allerta è stata girata anche al 113.
Quando sono arrivati sul posto vigilantes e poliziotti delle volanti dei ladri nessuna traccia. I tre ambulatori depredati sono stati messi a soqquadro. I ladri hanno pure tentato di forzare la cassaforte, non riuscendo ad aprirla. Secondo la polizia i malviventi hanno agito su commissione. Infatti hanno preso gli strumenti di maggiore valore e trasportabili senza grosse fatiche. Sapevano cosa portare via.
Mercoledì mattina sul posto oltre agli agenti del commissariato di Mestre, sono intervenuti i loro colleghi della polizia scientifica per la ricerca di eventuali tracce lasciate dai ladri.
Per il momento non sono stati ancora visionati i video delle telecamere di sorveglianza interna. Infatti è una ditta diversa da quella che si occupa della sicurezza esterna a gestire il sistema. Il bottino supera il mezzo milione di euro di valore, Una cifra che potrebbe risultare superiore. Infatti l’inventario di quanto è stato portato via non è ancora terminato. —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia