Banca degli occhi da record più trapianti e donazioni

La Fondazione registra un forte incremento: «Il Veneto e Mestre in prima fila» La Germania riconosce la onlus come unico sistema per fornire tessuti certificati
Di Simone Bianchi

La Fondazione Banca degli Occhi del Veneto onlus ha chiuso il 2014 con tutte le voci principali in incremento. Un anno straordinario per la ricerca e i trapianti che interessano gli occhi dei pazienti. Sul fronte delle donazioni di tessuti, infatti, la Fondazione ne ha ricevuti 4.520, 91 in più rispetto all’anno precedente, segno che le campagne di sensibilizzazione verso la cittadinanza hanno dato di sicuro un esito positivo, dimostrando anche al tempo stesso la grande generosità delle famiglie che si sono trovate di fronte alla scelta di donare gli organi di un congiunto.

Per quanto riguarda invece i tessuti oculari trapiantati, il risultato del 2014 parla di 2.816 interventi, 100 in più del 2013. Del totale di tessuti trapiantati, 844 sono stati utilizzati nei centro medici del Veneto, 1.366 nelle altre regioni italiane, e 606 all’estero. Di questi ultimi, 225 solo in Germania, tanto che il sistema sanitario tedesco ha preso come riferimento riconosciuto in questo campo proprio la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto. Un risultato quindi prezioso, che conferma la struttura con sede a Mestre quale leader assoluta di settore, sia sul fronte della ricerca che della gestione dei tessuti.

«È significativo che in questo momento cruciale per il trapianto di cornea, il Veneto sia in prima fila», afferma il coordinatore regionale per i trapianti, Claudio Rago. «Siamo orgogliosi di come il sistema regionale del Veneto sia un punto di riferimento non solo, come dimostrano i dati, per il territorio nazionale, ma anche per quello europeo. È infatti recente l’importante riconoscimento ottenuto da Fondazione Banca degli Occhi del Veneto con la certificazione da parte del Paul Ehrilch Institute, che permette di essere l’unico sistema europeo in grado di fornire tessuti certificati per trapianto in Germania».

Ma la Fondazione non si ferma certo a questi dati e riconoscimenti. Da tempo sta, infatti, lavorando ai microtessuti, la vera rivoluzione del settore che si è concretizzata in pochi anni. Dalla sostituzione dell’intera cornea con un intervento a occhio aperto fino a poco tempo fa, oggi si è passati a una piccola incisione e all’inserimento di lenticoli così sottili da arrivare dai 120 ai soli 20 micron. Tanto sottili da essere trasportati con supporti creati dai ricercatori con la stampante 3D.

Il futuro è rappresentato dalla creazione di una nuova cornea (o parte di essa) direttamente in laboratorio attraverso le cellule staminali. «È la grande sfida che attende le banche degli occhi e il trapianto di cornea», conferma Diego Ponzin, direttore della Fondazione. «Nei nostri laboratori di Venezia abbiamo dovuto creare un contenitore apposito disegnato e generato con la stampante 3D, per far arrivare il nuovo tessuto in sala operatoria direttamente nelle mani del chirurgo che, con un passaggio rapidissimo, lo può inserire nell’occhio del paziente con una piccola incisione».

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