Banca dati Dna: primo prelievo in provincia per un uomo arrestato dai carabinieri

Ruba da Oviesse con lo zaino schermato, tunisino finisce in manette dopo aver aggredito vigilantes. Per la prima volta scatta il prelievo per risalire al Dna ed inserirlo nella banca dati nazionale
PELLICANI MESTRE 11/07/2007 Centro Le barche inaugurazione negozio OVS © Bertolin M.
PELLICANI MESTRE 11/07/2007 Centro Le barche inaugurazione negozio OVS © Bertolin M.

LIDO. I carabinieri della stazione Venezia Lido hanno tratto in arresto venerdì in flagranza di reato, per rapina impropria un 36enne tunisino. T.I. le iniziali delle generalità dell’uomo.

E per la prima volta in provincia di Venezia è stato eseguito il prelievo della saliva dell'arrestato in flagranza di reato, per inserire i dati del Dna nella nuova banca dati nazionale del Dna, che è diventata operativa il 10 giugno. La novità è stata comunicata dal comando provinciale di Venezia.

Il giovane tunisino nel pomeriggio di venerdì si era mescolato ai clienti del negozio di abbigliamento “Oviesse” del Lido, ma in realtà l’uomo stava rubando: con fare circospetto riusciva ad occultare, all’interno di uno zaino, alcuni capi di vestiario. Dentro lo zaino aveva inserito della carta stagnola, utile a schermare il passaggio dei vestiti rubati davanti ai sistemi anti-taccheggio, eludendoli. Ma il suo comportamento non è passato inosservato all’occhio attento di un addetto alla vigilanza che lo ha fermato. Il ventiseinne tunisino, vistosi scoperto, per fuggire ha ingaggiato una collutazione con il vigilantes del negozio, colpendolo con calci e pugni.

Allertati da una telefonata al 112, i carabinieri si sono subito portati davanti al negozio e sono riusciti a bloccare il ladro, che per la sua condotta violenta, è stato tratto in arresto in flagranza di reato per rapina impropria e ristretto presso la camera di sicurezza del reparto, in attesa di giudizio direttissimo. Per lui la pena è stata di due anni con la condizionale. Ma è anche scattato il prelievo, il primo in provincia, spiegano dall'Arma dei carabinieri. I dati del Dna dell'uomo entreranno così nella nuova banca dati nazionale prevista dal governo e dal ministero dell'Interno.

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