Bambino scomparso si fa sei chilometri e torna a casa a piedi

Jesolo. Stava giocando fuori dalla pizzeria quando i genitori non lo hanno più trovato. L’intera città si è mobilitata
JESOLO. Ha camminato per quasi 6 chilometri, da solo e fino a casa sua. Un bimbo jesolano di 9 anni si è smarrito venerdì sera al lido, nei pressi di piazza Mazzini. Le forze di polizia e la città intera si erano già mobilitate in massa nelle ricerche, continuare per poco meno di 2 ore dal momento in cui non c’è stata più traccia del piccolo smarito nel cuore del lido. Si trovava con i genitori in una pizzeria di Corso Trentin quando, intorno alle 19, è scomparso apparentemente nel nulla. Stava giocando con altri bambini e a un certo punto nessuno lo ha più visto. I genitori, disperati, sono usciti all’esterno del locale e hanno chiamato la polizia.


Il comandante della polizia locale Claudio Vanin è subito rientrato in servizio da casa. Si è temuto il peggio, addirittura un possibile rapimento. La notizia è corsa rapidamente in rete, avvertendo tutti i navigatori della scomparsa del piccolo e delle ricerche in atto. Tutti sono stati invitati a mettersi in contatto con le forze di polizia non appena avessero visto il bimbo in giro da solo. Anche i ragazzi del profilo Facebook “Occhio Jesolano”, con Martino Sacilotto e Riccardo Ferrazzo, si sono uniti alle ricerche percorrendo le strade in auto e battendo anche la spiaggia ormai avvolta dal buio. Altri cittadini hanno iniziato a perlustrare l’arenile, pensando che potesse trovarsi là in preda alla paura, solo e incapace di orientarsi. Il padre, a un certo punto, ha avuto un lampo di genio. Ha pensato che il figlio, magari confuso e impaurito, potesse mettersi sulla via di casa e ha iniziato a ripercorrerla in auto. E quando è arrivato davanti alla porta dell’abitazione in Paese e lo ha trovato, ponendo fine alla ricerche e alla paura che fosse davvero scomparso nel nulla. È stato un momento di autentica gioia e liberazione dopo una tensione insopportabile per quasi due ore ininterrotte di ricerche.


La mobilitazione è stata enorme e ancora una volta le forze di polizia si sono dimostrare organizzate, quasi come in piena estate quando capita spesso che giovani turisti si perdano soprattutto in spiaggia. In questi casi, a partire dai consorzi con gli assistenti al salvataggio, poi il personale degli stessi consorzi a terra e le forze di polizia, i bambini vengono sempre ritrovati in tempi da record grazie anche alla collaborazione dei chioschi sulla spiaggia sensibilizzati già diversi anni fa per diventare punto di riferimento in caso di smarrimenti sempre così frequenti in una spiaggia con punte di 400 mila bagnanti.


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