Bambino colpito dal cerchione: indagati il cugino e la fidanzatina

Svolta nelle indagini sull’incidente avvenuto lunedì 25 a Giussago, in un capannone agricolo ora sotto sequestro. I giudici del tribunale minorile di Trieste ipotizzano i reati di lesioni colpose e abbandono di minore
Il capannone agricolo nella campagna di Giussago (foto Tommasella)
Il capannone agricolo nella campagna di Giussago (foto Tommasella)

PORTOGRUARO. Svolta nelle indagini legate all’incidente di Giussago in cui è rimasto ferito gravemente un bambino di appena 4 anni e mezzo. Il cugino di 16 anni e la fidanzatina di 15 sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura dei Minori di Trieste. L’indiscrezione filtra da ambienti giudiziari e lo zio, alla richiesta di conferme, ha risposto “E voi lo sapete solo adesso?”.

Bambino precipita dal trattore, è grave
DeMarchi Crespano calendario pedemontana emergenza

La conversazione si è interrotta bruscamente poiché il nonno del piccolo si è sentito male ed è dovuto ricorrere alle cure del medico. L’impressione è che i due ragazzini siano stati indagati fin da subito. Di sicuro il lavoro dei carabinieri è stato commisurato al millimetro. E i militari dell’Arma di sicuro hanno incontrato qualche difficoltà, che si è dissolta con il trascorrere dei giorni, rendendo tutto un po’ più chiaro. I ragazzi sono indagati per i reati di lesioni colpose e abbandono di minore. Questo può far supporre tutto e niente. Ovvero che sia avvenuto un vero e proprio corto circuito durante quel maledetto pomeriggio; oppure che semplicemente entrambi gli adolescenti siano indagati come atto dovuto. Di sicuro è una brutta storia, che semina angoscia.

Il bambino si trova ricoverato nel reparto di rianimazione pediatrica dell’ospedale di Padova. I medici stanno accertando se il trauma cranico subito abbia provocato conseguenze permanenti nel cervello del piccolo. Purtroppo c’è anche questo rischio. Giussago è sconvolta, in pochi vogliono parlare. Tutto viene rimandato a quel giorno, lunedì scorso, 25 maggio: erano le 16 quando il padre del piccolo, un imprenditore del settore agricolo, si è presentato al pronto soccorso di Portogruaro con in braccio il figlioletto che aveva il volto completamente ricoperto di sangue.

Il capannone dove si è verificato il fatto
Il capannone dove si è verificato il fatto

A quel punto sono entrati in scena i carabinieri, evidentemente avvertiti dalla struttura sanitaria. I militari dunque si sono presentati nella bella abitazione di Giussago, una casa di campagna immersa nel verde, dove gli attrezzi agricoli, da quasi una settimana, sono fermi in quanto la struttura è stata posta sotto sequestro cautelativo per nuove analisi. I militari dell'Arma hanno quindi messo a reperto la ruota insanguinata e il cerchione sul quale il piccolo ha sbattuto la testa. Due in particolare le ipotesi. Il piccolo sarebbe caduto accidentalmente, inciampando, finendo con la testa sul cerchione della ruota che era staccata dall’aratro. L’altra ipotesi è che i due fidanzati stessero giocando con la ruota e che il bambino sia stato accidentalmente investito, finendo per essere travolto, schiacciato.

Il padre al pronto soccorso avrebbe cambiato la versione dell’incidente per tre volte. La sua paura era quella che gli chiudessero l’azienda e non potesse più lavorare. Ma ormai il danno è stato fatto. Capannone e attrezzi sono stati posti sotto sequestro. Il bambino resta ancora gravissimo.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia