Bambina non vaccinata ricoverata per la pertosse
CHIOGGIA. Un caso di pertosse in una bambina di due anni non coperta dalla vaccinazione. La piccola è stata sottoposta a terapia antibiotica, ma per un paio di mesi avrà problemi respiratori.
Il caso, diagnosticato dal pediatra, fortunatamente si è risolto bene, ma la malattia è altamente infettiva e molto pericolosa nei bambini nel primo anno di vita che rischiano anche gravi danni celebrali. Dopo l’ondata di morbillo dei mesi scorsi, un’altra malattia infettiva infantile, la pertosse, sta tornando a manifestarsi. La malattia, di origine batterica, colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni.
L’unica prevenzione esistente è la vaccinazione che si esegue, nella forma esavalente assieme a tetano, difterite, epatite B, poliomelite, Haemophilus influenzae B, nel primo anno di vita. La bambina a cui è stata diagnosticata la pertosse non era stata vaccinata per scelta dei genitori. La piccola non frequenta il nido perciò il rischio di un’epidemia tra i non vaccinati non si è presentato. Sono stati sottoposti a profilassi solo i parenti, non vaccinati, che sono stati a stretto contatto. La pertosse è una delle malattie infettive più contagiose che si conoscano tanto che un bambino affetto può contagiare fino al 90% di bambini non immuni con cui viene a contatto. Si trasmette per via aerea da persona a persona con la tosse o con gli starnuti. Due casi su dieci richiedono il ricovero, in un caso su dieci nei bambini sotto l’anno si verificano complicanze polmonari, e esiste anche, in casi rari, il rischio di gravi danni celebrali. La mortalità è di due casi su 1.000, soprattutto nei bambini più piccoli. «Fortunatamente questo caso si è risolto bene», spiega Luca Sbrogiò, direttore sanitario dell’Asl 14, «la terapia antibiotica ha fatto effetto e la piccola sta abbastanza bene. Le cose però non sempre vanno così, la pertosse è una malattia pericolosa, con complicazioni gravi e la vaccinazione è l’unica arma per contrastarla. Raccomandiamo quindi ai genitori di vaccinare i propri figli perché è la massima tutela sanitaria possibile. Se ci sono dubbi pediatri di libera scelta e operatori sanitari sono a disposizione per rispondere a tutte le domande. L’importante è non credere a ogni bufala che si legge in Rete o che circola col passaparola. I vaccini prevengono malattie pericolose e sono offerti gratuitamente». Il vaccino della pertosse si esegue nel terzo mese di vita, prevede tre dosi nel primo anno e un richiamo nel sesto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia