Bambina colpita da spray urticante

Jesolo. Il gas usato dai vigili per difendersi dai venditori senegalesi sull’arenile. Si riaccende la polemica sui controlli

Scontro tra gli agenti della polizia locale e i venditori abusivi sull'arenile tra piazza Milano e Torino, bimba colpita dallo spray urticante assieme ad alcuni bagnanti. È accaduto ieri verso le 16 sull’affollatissima spiaggia di Jesolo, davanti alla torretta numero 24 del salvataggio.

Gli agenti della polizia municipale, nel corso di una delle operazioni di controllo e prevenzione del commercio abusivo sull'arenile, hanno avuto un alterco con un gruppo di extracomunitari, a quanto risulta senegalesi, poi fuggiti. Lo scontro è diventato, come spesso accade, sempre più violento, al punto che gli agenti hanno estratto dalle cinture lo spray urticante utilizzato per le nebulizzazioni che tengono a debita distanza gli assalitori. Si tratta di spray consentiti dalla legge in dotazione alle forze di polizia. Provocano irritazioni e dolore temporaneo molto acuto in grado di dissuadere da qualsiasi aggressione, in particolare se spruzzati nella direzione degli occhi. La nebulizzazione, però, si sarebbe allargata anche oltre il bersaglio, rappresentato dai due venditori aggressivi, e ha colpito una famiglia, zio e tre cugine, sdraiata a prendere il sole.

La più esposta è stata la piccola, una bambina di Jesolo di 4 anni che si trovava in spiaggia con lo zio e le cugine di 10, 20 e 18 anni. Altri bagnanti sarebbero stati coinvolti e si sono diretti alle docce o sono rientrati negli appartamenti a lavarsi perchè hanno detto di essere stati lambiti a loro volta dalla nebulizzazione "sparata" durante lo scontro. La piccola è scoppiata in un pianto a dirotto. Lo zio, M.C., di Jesolo, si è alzato e ha iniziato a inveire contro gli agenti. Lo stesso hanno fatto altri bagnanti che si sono uniti e hanno iniziato a protestare contro gli agenti come spesso avviene in questi casi, quando i bagnanti in certe occasioni si sono schierati contro la polizia a difesa dei venditori.

Questa volta c'era l' "aggravante" della bambina centrata dallo spray urticante che ha acceso ancor di più gli animi. «Non è accaduto nulla di così grave», dice il comandante della polizia locale jesolana, Claudio Vanin, «ci risulta che solo la piccola sia stata coinvolta e avesse gli occhi un po' arrossati. Abbiamo consigliato di lavarle gli occhi con dell'acqua corrente cercando di calmare il parente che ha iniziato a litigare e accusarci con estrema aggressività. Purtroppo sono cose che possono capitare, ma comunque le conseguenze non sono state certo gravi».

Non è dello stesso avviso lo zio della piccola: «Siamo andati al Pronto soccorso», racconta, «i sanitari hanno applicato del collirio. La bambina stava molto male e aveva una forte nausea e anche le cugine presentavano gli stessi sintomi, anche se in forma meno grave. E diverse altre persone, almeno una decina, sono andate a casa o sotto le docce perché avevano gli occhi che bruciavano e una sensazione di vomito. Credo sia stato un episodio molto grave che non deve più accadere». I sanitari hanno visitato la bambina e le cugine, il referto parla, per la piccola in particolare, di irritazione agli occhi con una prognosi di quattro giorni.

Giovanni Cagnassi

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