Balzo del Covid, all’Usl 3 raddoppiano i contagiati: ritorna la paura

L’attuale variante ha un tasso di riproducibilità elevatissimo. Il tema della carenza di medici di base: ne mancano 58
Alberto Sanavia

VENEZIA.  «I dati che stiamo registrando sono motivo di grande preoccupazione». Dopo diverse settimane di dati rassicuranti, il dg dell’Usl 3 Edgardo Contato esprime le sue paure sulla risalita della curva covid.

Dal 10 al 15 giugno, l’incremento dell’incidenza è aumentato del 51%. I nuovi positivi ieri erano 442, per un totale di 3.551 veneziani attualmente positivi. L’età media dei contagiati è di 47 anni. «Rispetto alle speranze dei primi del mese, in cui contavamo 100 casi al giorno e 2 mila complessivi», dice Contato, «ora i numeri sono raddoppiati.

Il covid non è scomparso e i comportamenti devono essere adeguati in base alla situazione. Il nostro territorio è portato ad avere un grande flusso turistico e presto ci saranno eventi come il Redentore che portano inevitabilmente a creare assembramenti». Il dottor Vittorio Selle, direttore del Sisp Usl 3, analizza la situazione.

«I dati ci stanno dicendo che ormai il 15% dell’agente virale è la variante BA5» spiega «il cui tasso di riproducibilità è 20. Per fare un paragone, il ceppo iniziale di Wuhan aveva un tasso di riproducibilità pari a 3. Omicron 1 e 2 sono sempre le dominanti, ma questa variante sta prendendo un’importante fetta. Nel giro di un paio di mesi potrebbe divenire dominante, ma questo virus ci ha insegnato che è altamente mutevole. Non possiamo fare previsioni certe».

Il numero di positivi sul totale di tamponi molecolari e rapidi dell’ultima settimana è pari al 15,2% (2.975 la quota media di tamponi giornalieri).

Oggi nelle aree covid dell’Usl 3 sono ricoverate 49 persone e 3 in rianimazione. L’ultimo paziente in rianimazione arrivato all’ospedale all’Angelo è un cinquantenne, ricoverato lunedì. Sul fronte vaccinazioni, a giugno sono state somministrate 4.585 dosi e la copertura della quarta dose per gli over 80 è arrivata a 12.607, pari al 22,5% di questa fascia di popolazione.

MEDICI DI MEDICINA GENERALE

Sui 359 medici di medicina generale in servizio, le zone carenti sono 58. 20 sono state coperte con la disponibilità dei medici d’aumentare il massimale dei pazienti da 1.500 a 1.800 e 26 sono ricoperte con incarichi provvisori. I 12 rimanenti sono relative a cessazione dell’attività (6 di questi da settembre e l’altra metà da novembre/dicembre) che a loro volta verranno coperti con le stesse modalità. Entro il 2024-25, 51 medici raggiungeranno i 70 anni di età e a loro volta dovranno essere sostituiti. «La crisi della medicina generale è derivata in parte dalla pandemia», dice Contato, «e diversi sono andati in pensione per evitare di vivere questa situazione, senza contare i medici no vax. Progressivamente la cosa si risolverà. Faccio inoltre notare che sono stati inseriti 12 infermieri di famiglia, che aiutano nell’attività ordinaria dei medici di base».

GLI ALTRI MEDICI E LE ASSUNZIONI

Su 1.264 medici ospedalieri del territorio Usl 3, 200 di questi non sono strutturati. Però nel 2022 sono state fatte (o sono in procinto di essere solo formalizzate) 6 assunzioni in anestesia e rianimazione, 6 in geriatria e 3 in chirurgia. «Sono piccole gocce che però aiutano a riempire questo bacino di medici ancora non strutturati», spiega Contato. Sui primari del territorio, annualmente vi è un turn over fisiologico di 10 primari che vanno in pensione e 5 in strutture private, spesso vicini all’età della pensione e con offerte retributive più consistenti rispetto al pubblico. Però da aprile 2021 a oggi sono arrivati 15 primari che hanno coperto i presidi ospedalieri. Infine, dal 2020 a oggi l’Usl 3 ha fatto 201 assunzioni (114 solo gli infermieri), 170 delle quali nel 2022 oltre a 25 profili a tempo determinato.

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