“Ballo Ballo”, Arzenton porta al Lido il progetto per la Carrà

Venezia 78. «Una storia di riscatto per le donne nei grigi anni ’70. Le canzoni di Raffaella hanno portato colore e sorriso»

Massimo Tonizzo
Raffaella Carra' durante l'Eurovision Song Contest, il piu' importante festival della canzone europea che quest'anno si tiene a Dusseldorf, per l'Italia, in diretta dagli studi Dear al Nomentano, oggi 14 maggio 2011. ANSA/CLAUDIO PERI
Raffaella Carra' durante l'Eurovision Song Contest, il piu' importante festival della canzone europea che quest'anno si tiene a Dusseldorf, per l'Italia, in diretta dagli studi Dear al Nomentano, oggi 14 maggio 2011. ANSA/CLAUDIO PERI

VENEZIA. Intorno alla Mostra del Cinema si riunisce per tradizione tutto il mondo dello spettacolo ed è da qui che vengono lanciate le novità. Non solo quelle del cinema, anche quelle della tv e dello spettacolo dal vivo. Ecco allora che il Lido diventa palcoscenico ideale per la presentazione di un grande omaggio a Raffaella Carrà, la versione italiana del musical a lei dedicato.

Sarà l’imprenditrice e produttrice di spettacoli Valeria Arzenton a portare sulle scene “Ballo Ballo”, versione italiana del successo “Explota Explota”, diretto da Nacho Álvarez e distribuito nel 2020. Il musical vede coinvolte realtà professionali eterogenee, attinenti al campo del cinema, del teatro, della musica e dello spettacolo unite nell’omaggio a un’icona indiscussa delpop e della tv, scomparsa lo scorso luglio. Ambientato negli anni ’70, è una storia d’amore leggera e coinvolgente, al ritmo delle più celebri e amate canzoni di Raffaella, usate come vere e proprie parti della trama.

«Un racconto fedele della conquista culturale e sociale delle donne» spiega Valeria Arzenton, il 7 settembre in conferenza per la presentazione e sul red carpet della Sala Grande. «È stata ottenuta anche grazie alla determinazione di chi, controcorrente, ha sfidato un ingessato bigottismo diffuso. Lo spettacolo è un flusso costante di canzoni e colori brillanti che contrastano il grigiore della censura degli anni ’70: lo guardi e ti senti felice. Il nostro scopo è proprio questo, creare felicità e portare il sorriso. Il miglior antidoto sociale dopo tanto distanziamento e lunghi mesi di palcoscenici chiusi».

Commosso il ricordo della Carrà, vera musa ispiratrice dell’intero progetto. «Non posso non pensare» le parole della produttrice «che il caso ha fatto nascere il progetto, con l’accordo tra noi e la Spagna, pochi giorni prima della inaspettata scomparsa della Carrà. Questo ci porta ad avere una fortissima responsabilità perché vogliamo riuscire a trasferire su un palcoscenico tutte le emozioni che Raffaella sapeva dare al suo pubblico».

Nel progetto è coinvolta anche Lorenza Mario, che curerà assieme ad altri professionisti la parte dei balletti.

Il debutto è previsto a fine 2022. Cast e produzione saranno formalizzati nei prossimi mesi e il calendario annunciato entro fine anno.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia