Baita, carte ancora sotto sequestro

Il Tribunale del riesame ha respinto il ricorso presentato dall’imprenditore
CAIAFFA VENEZIA 03.10.2008.- CERIMONIA PER LA PARTENZA DEI MOORING DOLPHINS DEL TERMINALE ADRIATIC LNG. ING. PIERGIORGIO BAITA.- INTERPRESS
CAIAFFA VENEZIA 03.10.2008.- CERIMONIA PER LA PARTENZA DEI MOORING DOLPHINS DEL TERMINALE ADRIATIC LNG. ING. PIERGIORGIO BAITA.- INTERPRESS

Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di dissequestro dei documenti presentata dai difensori del presidente della Manotvani Piergiorgio Baita.

Riunitosi ieri, il Tribunale del riesame presieduto dal giudice Lucia Bartolini ha deciso che gli incartamenti restano sotto sigilli nonostante il ricorso presentato dal difensore di Baita, l’avvocato Pietro Longo, che ne aveva chiesto il dissequestro.

Le carte resteranno così a disposizione del pubblico ministero Stefano Ancillotto che sta indagando sulla vicenda.

Il sequestro risale alla settimana scorsa, quando i finanzieri del Nucelo di Polizia Tributaria si sono presentati in viale Ancona a Mestre alla sede della Palomar (di cui Baita è rappresentante legale e che fa parte del gruppo Manotvani) per una verifica fiscale che riguardava i bilanci dal 2005 al 2010,

Durante quei controlli sarebbero nati i sospetti su numerose fatture provenienti da una ditta con sede nella Repubblica di San Marino, la B.M.C. Broker srl .

Il sospetto è che si tratti di fatture in realtà per operazioni commerciali inesistenti. Numerosi i lavori su cui sarebbero scattati i controlli: i lavori del Mose alle bocche di porto del San Nicolò e degli Alberoni, quelli sul prolungamento dell'A 27 per Belluno, gli interventi in via Torino a Mestre, il terminal di Porto Levante a Rovigo, via Moranzani a Marghera.

Gli accertamenti, a quel che si può capire, sono all'inizio anche se la verifica fiscale è partita alcuni mesi fa, ma si tratta di accertamenti che potrebbero prendere strade diverse.

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