Baita ai giudici: il "sistema Mazzacurati" per governare il Veneto
L'ex amministratore delegato di Mantovani Costruzioni depone davanti ai giudici e spiega come avveniva la creazione di "nero" per creare le tangenti che servivano a corrompere politici e amministratori
CAIAFFA VENEZIA 03.10.2008.- CERIMONIA PER LA PARTENZA DEI MOORING DOLPHINS DEL TERMINALE ADRIATIC LNG. ING. PIERGIORGIO BAITA.- INTERPRESS
VENEZIA. È il giorno di Piergiorgio Baita in Tribunale a Venezia, dove l'ex Ad di Mantovani è comparso come testimone chiave, nel sistema di tangenti ideato da Giovanni Mazzacurati, l'ex presidente del Consorzio Venezia nuova (Cvn), concessionario unico per la realizzazione del sistema Mose per la difesa di Venezia dalle acque alte, per “comprare” amici e sostenitori.
Battaglia legale. L'udienza si aperta con un'accesa polemica tra alcuni difensori degli otto imputati e la Procura accusata, secondo loro, di non aver messo a disposizione tutti gli atti dell'inchiesta dei brogliacci e parte delle intercettazioni.
I legali hanno chiesto la sospensione del processo mentre la Procura ha sostenuto che quanto non consegnato era irrilevante e poteva ledere l'immagine, se rese pubbliche le intercettazioni, di persone estranee ai fatti.
Il collegio, presieduto dal giudice Stefano Manduzio, dopo una camera di consiglio, ha deciso che tutti gli atti devono essere consegnati ai legali e che il processo, nel frattempo, va avanti.
La deposizione. È entrato così in scena Baita che ha ribadito, nella prima parte dell'escursione del teste da parte del pubblico ministero Stefano Ancillotto - presenti anche l'aggiunto Carlo Nordio e il pm Stefano Buccini -, come Mazzacurati fosse il "padrone" del Cvn asservendo allo stesso le varie aziende.
I burattinai. Baita ha quindi confermato come per partecipare ai lavori bisognasse dare il 12% degli utili e restituire circa il 50% del denaro ottenuto dal Cvn in lavori. Tutti fondi per creare 'nero' che sarebbero serviti a Mazzacurati per "acquisire consenso" sul fronte politico. Da qui, i finanziamenti illeciti per che hanno portato tra gli imputati l'europarlamentare di Fi Amalia Sartori, che oltre ad ottenere denaro avrebbe anche imposto l'assunzione in un ramo del Cvn di Claudia Minutillo, ex segretaria dell'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, da lui giubilata, e tra i prossimi testimoni della vicenda.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video