Bagni allagati, chiudono le Gallerie dell'Accademia

La Uil denuncia: nessuna manutenzione delle fosse dall’inizio dell’anno perché non c’era il Soprintendente ad autorizzarla
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 11.01.2014.- Basamento in cemento per la gru davanti alle Gallerie dell'Accademia.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 11.01.2014.- Basamento in cemento per la gru davanti alle Gallerie dell'Accademia.

VENEZIA. Alle Gallerie dell’Accademia ormai entra acqua da sopra e da sotto.

Dopo le infiltrazioni - in seguito alla forte grandinata dei giorni scorsi che hanno colpito, sia la parte storica al primo piano, sia quella appena restaurata, con l’acqua entrata dagli infissi, ieri il museo è stato chiuso verso le 13 per l’allagamento dei bagni destinati ai visitatori.

Senza bagni funzionanti il museo è stato costretto a chiudere, con una brutta figura di proporzioni internazionali, di fronte ai numerosi turisti che affollano in questi giorni Venezia e che non trascurano il museo che ospita capolavori assoluti come “La Tempesta” del Giorgione o il ciclo delle “Storie di Sant’Orsola” di Carpaccio.

«Il Ministero Beni Culturali - recita un comunicato sulla vicenda della Uil Beni Culturali - ha finalmente, dopo mesi, rinnovato l’incarico alla dottoressa Damiani come Soprintendente al Polo Museale Veneziano (nell’attesa della riforma che farà diventare le Gallerie dell’Accademia autonome). Nel frattempo non sono stati firmati i contratti di manutenzione e il funzionamento deiservizi minimi dei Musei. Oggi (ieri ndr) le Gallerie dell’Accademia chiudono causa l’allagamento dei bagni dei visitatori. I lavoratori delle Gallerie sono sul piede di guerra anche per la mancata manutenzione dell’impianto di condizionamento che presenta evidenti segni di muffe che compromettono evidentemente la salute dei lavoratori e dei visitatori ed in particolare quelli che soffrono di allergie. Infatti gli stessi, sempre in funzione estate ed inverno, non vengono puliti dall’inizio dell’anno corrente».

È stata dunque la lunga vacanza della soprintendente Damiani dal suo incarico - prima della sua riconferma, pochi giorni fa e solo sino a fine anno - a fare sì che al Polo Museale tutto si bloccasse, perché nessun funzionario, in sua assenza, si è assunto la responsabilità di firmare contratti.

Compreso quello con la ditta per la manutenzione e lo svuotamento periodico delle fosse settiche, con la conseguente tracimazione dell’acqua dai bagni, come è avvenuto ieri.

Una situazione incredibile in uno dei musei considerato tra i fiori all’occhiello del sistema museale statale italiano. Se - come è probabile - oggi la dottoressa Damiani firmerà il contratto per la manutenzione dei bagni, il museo potrebbe riaprire regolarmente.

«Non risulta però che al momento si stia facendo altrettanto per la manutenzione degli impianti di condizionamento», commenta la coordinatrice della Uil Beni Culturali Maria Francesca De Pasquali.

Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini sarà tra pochi giorni a Venezia - per un importante convegno - e forse potrebbe anche andare a dare un’occhiata alle condizioni in cui versa, per mancanza della manutenzione ordinaria - e in attesa dei restauri che stanno per partire - uno dei più importanti musei italiani. Dove, letteralmente, piove sul bagnato.

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