Baby gang sospettata di un’altra rapina
La polizia sta puntando la sua attenzione su altri due episodi che vedono coinvolta la baby gang individuata e smantellata con le misure cautelari di martedì mattina. Si tratta di un’altra rapina ai danni di un cingalese e dell’atto vandalico contro il tram a Favaro. Sospettati sono i ragazzi e le ragazzine già denunciati e alcuni con misura cautelari accompagnati in centri di accoglienza che si sono resi responsabili della rapina compiuta l’8 ottobre in Corso del Popolo e della tentata rapina del 30 novembre a Favaro. Sempre gli stessi ragazzi sono stati denunciati per il pestaggio di due ragazzi bengalesi avvenuto davanti alla pasticceria di Altobello, il 14 dicembre.
La prima rapina su cui i poliziotti stanno indagando è avvenuto in zona Altobello la sera del 30 settembre. In quell’occasione un gruppetto di ragazzi e una ragazza avrebbero aggredito e picchiato un cingalese. Questo si è salvato grazie all’intervento di alcuni passanti. Secondo la polizia sarebbero una parte dei ragazzini che sono protagonisti delle risse, delle aggressioni e delle rapine avvenute tra Mestre e Favaro negli ultimi quattro mesi.
Sempre appartenenti a quel gruppetto sarebbero i responsabili dell’atto vandalico nei confronti del tram. Atto vandalico avvenuto nella serata del 16 novembre. Ha raccontato il conducente del tram alla polizia: «Sono arrivato alla fermata Pasqualigo, direzione Favaro, e ho notato sul binario davanti a me un sacco di fogli di giornale, per terra. Quello ha attirato la mia attenzione. Poi ho visto che a 50 metri di distanza, verso Favaro, c'era una persona, con una felpa grigio chiaro e il cappuccio a coprirne il volto, ferma sul marciapiede. Ha preso qualcosa dalle reti metalliche del cantiere del vecchio distributore e l'ha posato sul binario opposto. Poi ha compiuto lo stesso gesto, posando qualcosa di pesante sul binario davanti a me. Io ho ripreso la corsa, avanzando lentamente con il tram e poi mi sono fermato e sono sceso. E allora ho capito: sulla rotaia c'era un pezzo di cemento, pesava almeno 20 chili. L'ho spostato assieme ad un collega».
«Ho allertato la centrale e mi hanno spiegato che prima di me altri colleghi si erano fermati per spostare un altro blocco, nella stessa zona», racconta. Insomma le "trappole" erano tre. «Quella persona - per me un ragazzino, mingherlino, forse minorenne - non si è accorta che l'avevo notata. Di certo si è nascosta per vedere cosa succedeva», ha spiegato l'autista alla polizia.
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