Baby gang al centro Le Barche, sputi alle anziane. Il direttore: Siamo esasperati

MESTRE. Anziane prese a sputi dalla baby gang. A raccontare quanto accaduto è M.E, 75 anni, che un paio di giorni fa si trovava al Centro Le Barche con altre signore. «A un certo punto» racconta «ci siamo divise. Io ero andata al piano di sotto finché aspettavo mia figlia. Nel riprendere la scala mobile per risalire, mi sono sentita bagnata in testa. Ho istintivamente guardato in alto, mi son detta “sarà mica che piove dentro?”. . A un certo punto la signora dietro di me è stata colpita anche lei, e mi ha spiegato cosa stava accadendo. Solo allora li ho visti, altrimenti mai avrei pensato a qualche cosa di simile. Erano posizionati sulle scale mobili, nei piani più alti, e stavano sputando di sotto. Eravamo le loro prede, così per divertimento». Una terza amica, una ventina di minuti dopo, si è ritrovata con la faccia e il collo bagnati: «Le avevano sputato addosso tutti assieme in pieno, aveva la sciarpa e il vestito sporchi. Ci siamo arrabbiate e indignate, poi alla fine è arrivata la polizia, perché nel contempo c’erano stati due furti. Voglio che la gente sappia, perché non è ammissibile. Le guardie giurate ci hanno detto che non sanno più cosa fare, le commesse della profumeria al piano terra temono ritorsioni se intervengono. Questi ragazzi non si fanno prendere perché usano le vie di fuga, sono in tanti e violenti». Il direttore del Centro Le Barche, Francesco Giusto, scuote la testa e lungi dal minimizzare quanto accaduto, conferma che non solo Il Centro, ma l’intera area in cui insiste (piazzetta Coin, il mercato, piazza Barche) è sotto assedio. «Abbiamo una marea di problemi, noi come gli altri intorno: questi ragazzi sono un disastro, commettono sciocchezze di ogni genere. Cosa possiamo fare? Non possiamo bloccarli all’ingresso, ma nemmeno riusciamo a corrergli dietro».
Il Centro ha fatto di tutto, fa sapere il direttore. Ha tolto ogni cosa dove fosse possibile sostare e sedersi, ma niente da fare. «Le forze dell’ordine vengono chiamate costantemente, arrivano ogni giorno, abbiamo guardie armate all’interno bravissime che paghiamo di tasca nostra, ma purtroppo non riusciamo ad arginare il problema. Ma quelcosa si deve fare. Dobbiamo garantire che chi viene a Mestre per lavorare, per fare shopping o solo per svagarsi, sia tranquillo». —
Marta Artico
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